Avranno ancora senso la legge sui fiduciari e l'autorità cantonale di vigilanza?

INTERROGAZIONE

Il 1° gennaio 2020 entreranno in vigore un paio di leggi federali in ambito finanziario (400 e oltre articoli con tanto di regolamenti e ordinanze che dovranno accompagnarle). Per una buona fetta della nostra economia cantonale (gettito e posti di lavoro) non sono e non saranno una passeggiata. Mi riferisco alla legge federale sui servizi finanziari (LSerFi) e a quella sugli Istituti finanziari (LISFI) che hanno quali conseguenze che decadono, o meglio devono decadere per priorità del diritto superiore, le norme cantonali che disciplinano ancora tali ambiti.

Il 1° gennaio 2020 entreranno in vigore un paio di leggi federali in ambito finanziario (400 e oltre articoli con tanto di regolamenti e ordinanze che dovranno accompagnarle). Per una buona fetta della nostra economia cantonale (gettito e posti di lavoro) non sono e non saranno una passeggiata. Mi riferisco alla legge federale sui servizi finanziari (LSerFi) e a quella sugli Istituti finanziari (LISFI) che hanno quali conseguenze che decadono, o meglio devono decadere per priorità del diritto superiore, le norme cantonali che disciplinano ancora tali ambiti.

Appare subito chiaro che tutta la parte della LFid-Legge cantonale sui Fiduciari (già di per sé un caso isolato a livello svizzero) che riguarda l’attività di Fiduciario Finanziario (ad eccezione dei puri cambisti che non rientrano nella nuova legge e che già oggi godono di un regime particolare in seno alla LFid) non sarà più legalmente applicabile. Essa andrà quindi abrogata entro il 31.12.2019, abrogando di conseguenza la necessità di passare attraverso una ulteriore autorizzazione o vigilanza cantonale. Ciò anche nello spirito di ridurre la burocrazia, esplosa in realtà nel settore dopo i quasi pieni poteri concessi alla FINMA. Infatti, le nuove norme federali già esigeranno tutta una serie di autorizzazioni prima di poter operare e anche iscriversi a Registro di commercio transitando pure attraverso l’attività di consulenza di avvocati e di verifica di notai.

Già che si tratterà di metter mano alla LFid, varrebbe la pena interrogarsi sul senso della legge anche per quanto riguarda le patenti e autorizzazioni di fiduciario immobiliarista e/o commercialista.

La patente di Fiduciario Immobiliarista è stata oggetto da parte dell’autorità cantonale di vigilanza di approfonditi controlli negli ultimi anni senza mai riscontri per quanto riguarda casi di abusi o violazioni. Essendo la LFid una legge di protezione del consumatore/cliente, i rischi di potenziali danni arrecati da un immobiliarista a un cliente sono estremamente limitati (al di là di coloro che hanno un animo criminale e che patente o meno delinquono comunque). Un immobiliarista di regola si limita a fare da amministratore di stabili o da mediatore in transazioni tra venditori e acquirenti (le quali devono comunque passare anche attraverso l’attività di un notaio volto a garantire gli interessi delle parti e delle banche mutuanti). I rischi per il cliente sono pertanto vicino allo zero. C’è quindi da chiedersi se la necessità di una autorizzazione e di vigilanza si giustifichi ancora.

Circa la patente di Fiduciario Commercialista, si può osservare che una grossa fetta di quest’ultimi sono già iscritti all’Autorità Federale di Sorveglianza sui Revisori (ASR). Il revisore contabile deve ovviamente disporre delle conoscenze in ambito di diritto commerciale, fiscale e contabile che sono le medesime richieste dalla patente cantonale. Ecco che chi dispone di questa autorizzazione federale oggi è comunque costretto anche ad ottenere la patente cantonale per la sua attività fiscale e contabile (non di revisione), le cui conoscenze sono già state assodate in seno all’ASR. In pratica una doppia autorizzazione che moltiplica solo i costi senza portare nessun beneficio ai clienti. Vale ancora la pena, o si può alleggerire anche qua la burocrazia?

Se quanto sopra dovesse essere condiviso alla fine dal mondo politico e dagli addetti ai lavori, andrebbe di riflesso ripensata l’utilità complessiva o parziale di disporre di una autorità di vigilanza (con relativi costi e organico) come prevista oggi.

Tutto ciò premesso e considerato, riservate le opinioni e motivazioni contrarie o avverse da parte di addetti ai lavori, mi permetto chiedere al Consiglio di Stato:

  1. se è pronto a adattare, adeguare e/o abrogare totalmente e per tempo le nostre norme cantonali, tra cui la LFid, a fronte dell’entrata in vigore delle due leggi federali (LSerFi e LISFI) di cui sopra;
  2. se, in caso di risposta affermativa alla domanda 1, ritiene che anche l’Autorità di vigilanza sui fiduciari debba essere ridimensionata o decadere;
  3. se ha attivato e/o interpellato per tempo le parti interessate (Camera dei Fiduciari, Organismo di autodisciplina dei fiduciari, Magistratura penale, Ordine dei notai, Ufficio Registro di commercio) per valutare la situazione e predisporre, incentivare i necessari adattamenti e le conseguenti formazioni o aggiornamenti formativi;  
  4. se ha imbastito gli atti necessari per la modifica della Legge sull’organizzazione giudiziaria cantonale in considerazione del nuovo Art. 5 cpv. 1 lett. h del CPC-CH (Codice di procedura civile) che impone di designare un tribunale competente come istanza unica per le controversie secondo la legge sugli investimenti collettivi, sull’infrastruttura finanziaria e sugli istituti finanziari;
  5. In caso di abrogazione parziale (solo ambito finanziario) della LFid e conseguente ridimensionamento dell’Autorità di vigilanza, quali sarebbero i minori introiti ma anche i risparmi in personale, dell’Amministrazione cantonale?

Con i migliori saluti.

Matteo Quadranti, granconsigliere PLR

Atti parlamentari

INTERPELLANZA (Urgente)

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INIZIATIVA PARLAMENTARE GENERICA

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INIZIATIVA PARLAMENTARE

presentata nella forma generica da Cristina Maderni e Alessandro Speziali a nome del Gruppo PLR per una Legge cantonale sullo sgravio delle imprese

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