7-8 anni per trasferire il Museo di Storia naturale a Locarno sono troppi

INTERROGAZIONE

Sono trascorsi due anni dalla decisione del Consiglio di Stato di trasferire il Museo di storia naturale dalla sua attuale ubicazione presso il Palazzetto delle scienze di Lugano al comparto Santa Caterina in Via delle Monache in centro a Locarno.

Il Consiglio di Stato ha incaricato la Sezione della logistica, in collaborazione con i Servizi interessati del Dipartimento del territorio, di presentare il complemento allo studio di fattibilità già eseguito sul comparto di Santa Caterina e il rapporto di programmazione che avrebbero permesso di allestire il messaggio governativo per la richiesta del credito per il concorso d’architettura e per il progetto di massima per la sede di Locarno entro l’estate 2018.

Ad oggi non è ancora stato presentato nessun messaggio, anzi, addirittura sono previsti tempi dai 7 agli 8 anni. L’urgenza dello spostamento del Museo di storia naturale dalla sede di Lugano sussiste non solo per la città sul Ceresio, ma anche per lo sviluppo delle importanti attività dello stesso museo.

Posta questa premessa si chiede al Consiglio di Stato di riferire in merito a quanto segue:

  1. È vero che si stanno riscontrando grosse criticità nell’ambito dello studio sugli stabili del comparto Santa Caterina in Via delle Monache in centro a Locarno?
  2. Il Consiglio di Stato può aggiornare il Parlamento sulla situazione di stallo che si è venuta a creare?
  3. Considerando le problematiche legate alla collocazione della sede del Museo di storia naturale nel centro di Locarno (raggiungibilità con i mezzi pubblici e di servizio per il museo, superfici inadeguate, spazi espositivi ridotti, implicazioni relative alla protezione del comparto sotto i Beni Culturali), è pensabile l’opzione di una sede differente?
  4. In quanto Cantone alpino, il Ticino è maggiormente toccato dai cambiamenti climatici e la sensibilità del Cantone a questo tema è attestata dall’impegno nel sostenere studi scientifici, istituti di ricerca ma anche nel promovimento un Museo di storia naturale come luogo privilegiato per lo studio, la conservazione, la valorizzazione del patrimonio naturale del nostro territorio, nonché la divulgazione e la didattica per sensibilizzare il pubblico alle problematiche legate alla natura. Considerando l’urgenza di agire per la protezione degli ambienti più a rischio a causa dei cambiamenti climatici, ovvero, flora e fauna presenti al di sopra dei 1000/2000 msm, il Consiglio di Stato non considera più opportuno dare un forte segnale politico in questa direzione e collocare la nuova sede del Museo di storia naturale proprio nei luoghi toccati da questi cambiamenti?
  5. Tenendo conto della facilità di raggiungere la sede già proposta di Faido (di fronte alla stazione FFS, negli stabili degli ex Hotel Suisse e Hotel Milano) con i mezzi pubblici e la possibilità che questo stimoli la vitalità della line di montagna del San Gottardo con notevoli ricadute positive per l’intera regione, in sintonia con una politica di sviluppo regionale equilibrata verso tutte le aree del Cantone, quali vantaggi ha trovato il Consiglio di Stato nel preferire l’ubicazione di Locarno rispetto a quella di Faido?
  6. Considerato quanto sopra e tenendo presente che 7-8 anni per lo spostamento di un museo siano tempi eccessivi, non ritiene il Consiglio di Stato opportuna una nuova riflessione sulla possibilità effettiva di ubicare il Museo di storia naturale a Faido?

Diana Tenconi

Matteo Quadranti, Aron Piezzi, Maristella Polli, Giorgio Galusero, Cristina Maderni, Omar Terraneo, Roberta Passardi

Lelia Guscio, Sara Imelli, Cristina Gardenghi

Atti parlamentari

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