I soldi per le traduzioni e gli interpreti sono sempre spesi al meglio dal Cantone?

INTERROGAZIONE

In un mondo globalizzato quale quello in cui viviamo è necessario in vari ambiti far capo da parte dell’amministrazione e della magistratura a delle traduzioni di testi dall’italiano a varie altre lingue del mondo e viceversa, rispettivamente si necessita di interpreti per verbalizzazioni o audizioni istantanee.

Tra gli ambiti interessati si pensa ad esempio alla magistratura penale, alla polizia, agli uffici e centri rifugiati, alle Autorità di protezione degli adulti e dei minori, ai servizi aiuto alle vittime, ai servizi medico psicologici, ai servizi per l’integrazione e via discorrendo.

Ciò premesso si chiede al Consiglio di Stato di riferire in merito a quanto segue:

  1. Quanto si spende all’anno, e distintamente, per le traduzioni e per gli interpreti?
  2. È possibile avere una distinta dei mandati conferiti dai vari uffici e servizi dell’amministrazione e della magistratura con relativi importi?
  3. È possibile avere una lista delle società (a scopo di lucro) e delle associazioni (senza scopo di lucro) a cui vengono conferiti mandati o incarichi, rispettivamente che raccolgono e coordinano traduttori e interpreti?
  4. Quali sono le persone giuridiche maggiori beneficiarie di mandati di traduzioni e per interpreti?
  5. Con quali criteri viene scelto quando dare un mandato ad una o all’altra società, associazione o agenzia?
  6. Come valuta il lavoro delle società di professionisti diplomati e quelle di associazioni con traduttori e interpreti interculturali formati ma non diplomati?
  7. C’è un controllo di qualità da parte dei mandanti circa la bontà delle traduzioni o del lavoro svolto dagli interpreti? Come si reagisce qualora vi siano documenti tradotti in varie lingue contenenti errori?

Cordiali saluti

Matteo Quadranti, granconsigliere PLR, novembre 2019

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