Commento alla serata informativa sul centro d'asilo Pasture

Ritorno sulla serata di martedì al Palapenz, durante la quale abbiamo assistito a scene molto lontane dalla nostra mentalità e dal nostro modo di concepire la politica e la democrazia.

In qualità di rappresentante del Comune di Chiasso nei diversi gruppi di lavoro organizzati con la SEM, il Cantone e i colleghi dei Municipi di Balerna e Novazzano, abbiamo lavorato per un anno al fine di riuscire a organizzare questa serata informativa fortemente voluta dalle autorità comunali che, nelle nostre intenzioni, doveva essere un momento di informazione sul Centro d’asilo Pasture, con indicazioni puntuali e mirate su questa struttura.

Infatti, l’incontro era dedicato ai cittadini di Balerna, Novazzano e Chiasso in quanto principali interessati, data l’ubicazione del Centro. Doveva questa essere l’occasione per permettere loro di accedere alle informazioni principali – come peraltro ben esposte dalla signora Büchi, direttrice supplente della SEM e dalla signora Crippa, direttrice del Centro nonché capo regione Ticino e Svizzera centrale – e di porre domande sui vari temi pratici e concreti relativi alla realizzazione del Centro, dai posti di lavoro che offrirà, alle attività che verranno svolte all’interno del Centro e – certo – anche quelle legate alla sicurezza!

Purtroppo, gli interventi denigratori da parte di questo gruppuscolo di personaggi, chiamiamoli “fiabeschi” (che mi chiedo quali legami reali abbiano con il nostro territorio?!?) ha fatto sì che il tema della sicurezza venisse trasformato in un tema improntato alla repressione e all’oppressione, invece che a quello che realmente è, vale a dire la prevenzione dei problemi e la tutela del cittadino!

Hanno proferito parole inaccettabili quali “deportazioni” “segregazione” “lager” “bunker”, che la politica d’asilo svizzera davvero non merita! Il nostro impegno umanitario non può essere messo in discussione e – nel suo piccolo – il Comune di Chiasso può senz’altro dire la sua, in quanto ospita da molti anni un Centro di registrazione sul suo territorio. E i problemi non sono certo mancati, ma sono sempre stati affrontati e superati con grande responsabilità e disponibilità da parte delle autorità, come pure di tutti i suoi cittadini.

Non posso quindi che esprime un grande rincrescimento per aver sprecato un’occasione preziosa per permettere uno scambio di opinioni e un confronto pacato e costruttivo tra le autorità federali e cantonali e la cittadinanza del Basso Mendrisiotto, su un tema che – inutile nasconderlo – crea sempre e inevitabilmente discussioni.

Tengo a ringraziare i relatori e il moderatore per aver compiutamente portato a termine il loro impegno e i cittadini che nonostante l’ambiente turbato e sconcertante hanno deciso di restare, dimostrando così che il pensiero democratico in Svizzera è sempre predominante.

Un sentito ringraziamento va alle forze dell’ordine per aver gestito anche questa incresciosa situazione con estrema professionalità.

Sonia Colombo-Regazzoni

Capodicastero Sicurezza Pubblica - Chiasso