Imposte di circolazione: peso ed emissioni devono incidere in egual misura

Rispondendo alla consultazione sul nuovo metodo di calcolo dell’imposta di circolazione dei veicoli a motore, il PLRT chiede al Dipartimento delle Istituzioni di indicare chiaramente quale siano gli obiettivi reali e strategici di questo progetto di modifica e quale l’obiettivo generale s’intende raggiungere tenendo in considerazione l’attuale equilibrio finanziario dello Stato.

Rispondendo alla consultazione sul nuovo metodo di calcolo dell’imposta di circolazione dei veicoli a motore, il PLRT chiede al Dipartimento delle Istituzioni di indicare chiaramente quale siano gli obiettivi reali e strategici di questo progetto di modifica e quale l’obiettivo generale s’intende raggiungere tenendo in considerazione l’attuale equilibrio finanziario dello Stato. Siamo disponibili a valutare ulteriori scenari nell’ottica di trovare un’equilibrata soluzione tra il criterio del peso del veicolo e il valore delle emissioni di CO2. Soluzione che permetta di sostenere un principio di responsabilità individuale, valore cardine del nostro Partito, anche per gli utenti della strada.

Il PLRT sottolinea di condividere la necessità di individuare dei correttivi all’attuale Legge, che risale al 9 febbraio 1977, ma non può ad esempio condividere la decisione di dare al criterio del peso del veicolo una considerazione del 30%. In particolar modo tenendo conto dell’importanza che il Consiglio di Stato attribuisce al valore di emissione di CO2 (70%) per la determinazione dell’imposta finale, creando così una sproporzione evidente tra la considerazione del peso del veicolo e quella dell’emissione di CO2. Auspichiamo in tal senso che al peso del veicolo venga riconosciuto un valore maggiore, nella misura del 50-50. Si ricorda inoltre che anche il peso ha un influsso sull’inquinamento, poiché oltre ad una massa maggiore da spostare maggiori sono le polveri fini create attraverso lo scorrimento dei penumatici e in frenata.

Se da un lato è giusto premiare ed incentivare una sostituzione del parco veicoli, favorendo le automobili di nuova generazione a basse emissioni di CO2, d’altro canto è sbagliato eliminare un legame diretto tra l’imposta di circolazione e le necessità di finanziamento delle infrastrutture stradali. In particolare poiché, anche le auto elettriche utilizzano tali infrastrutture e in questo è giusto che i proprietari siano chiamate a finanziarle. Occorre pertanto trovare il giusto correttivo che permetta di provvedere a tale lacuna, secondo un principio di responsabilità individuale, che guardi si al profilo ambientale. Ma non solo.

Il PLRT ritiene infine la proposta lacunosa anche per il fatto di non menzionare possibili correttivi rivolti ad altre categorie di veicoli che caratterizzano il paniere completo delle tasse di circolazione. Ci riferiamo ad esempio alla categoria dei rimorchi per i quali l’elevata tassa di circolazione ticinese porta molti autotrasportatori ad immatricolare questi mezzi in altri Cantoni. Crediamo invece indispensabile riflettere anche sulle tasse relative ad ogni categoria dei mezzi in circolazione per avere un concetto nuovo, integrato e complessivo della situazione.