L’investimento da 47 milioni per digitalizzare le scuole: "Necessario ma non sufficiente"

L’obiettivo dell’investimento da 47 milioni per la digitalizzazione nelle scuole è chiaro e condivisibile: permettere l’adeguamento della tecnologia e dei sistemi informatici – come accesso alla rete, PC, beamer e lavagne interattive, badge e stampanti multifunzionali – per garantire un insegnamento di qualità in tutte le scuole cantonali (scuole medie, scuole medie superiori e scuole professionali).

L’obiettivo dell’investimento da 47 milioni per la digitalizzazione nelle scuole è chiaro e condivisibile: permettere l’adeguamento della tecnologia e dei sistemi informatici – come accesso alla rete, PC, beamer e lavagne interattive, badge e stampanti multifunzionali – per garantire un insegnamento di qualità in tutte le scuole cantonali (scuole medie, scuole medie superiori e scuole professionali). Quello votato dal Gran Consiglio è un primo e importante credito – comprendente il periodo 2019-2023 – che fa parte di un più ampio investimento di 75 milioni di franchi su dieci anni. Per il PLRT il miglioramento dell’infrastruttura digitale è necessario, ma non sufficiente.

Migliorare l’infrastruttura è necessario ma non sufficiente

Per garantire lezioni innovative e una vera e propria educazione digitale occorre infatti considerare l’utilizzo degli strumenti multimediali sia da parte del formatore, sia da parte dell’allievo. Non bisogna infatti perdere di vista il fatto che fra gli obiettivi fondamentali della scuola vi è anche quello di preparare al meglio bambini e adolescenti al mondo digitale, educando in sostanza all’uso consapevole della tecnologia. Il miglioramento dell’infrastruttura deve dunque accompagnarsi in primis da un approfondimento pedagogico e educativo e in seconda battuta dalla formazione dei docenti stessi.

Verso risorse anche per le scuole comunali

Nicola Pini, vicepresidente e granconsigliere, “Oggi parliamo di scuole cantonali, non entrando nel merito di quelli comunali. E questo nonostante il fatto che si trovano degli allievi che già alla fine della scuola dell’infanzia cercano il digitale. Scuole che, in questo senso, sono squilibrate dal profilo delle risorse e che forse andrebbero sostenute e incentravate tramite una politica cantonale per favorire lo sviluppo infrastrutturale. Il tutto naturalmente in collaborazione con Comuni e Direzioni scolastiche”.