Oltre al tram-treno è ora di insistere per il completamento di AlpTransit

La decisione del Consiglio federale di finanziare la tratta prioritaria della rete tram-treno del Luganese e la nuova fermata ferroviaria di Piazza Indipendenza a Bellinzona è certamente una notizia positiva per la mobilità del nostro Cantone. Per il PLRT molto resta però ancora da fare e l’obiettivo rimane quello di veder completato il progetto AlpTransit con la realizzazione del prolungamento a Sud di Lugano e della tratta Biasca-Camorino con la circonvallazione degli abitati del Bellinzonese e del Luganese. L’avvio della fase di progettazione di quest’opera deve rimanere prioritario.

La decisione del Consiglio federale di finanziare la tratta prioritaria della rete tram-treno del Luganese e la nuova fermata ferroviaria di Piazza Indipendenza a Bellinzona è certamente una notizia positiva per la mobilità del nostro Cantone. Per il PLRT molto resta però ancora da fare e l’obiettivo rimane quello di veder completato il progetto AlpTransit con la realizzazione del prolungamento a Sud di Lugano e della tratta Biasca-Camorino con la circonvallazione degli abitati del Bellinzonese e del Luganese. L’avvio della fase di progettazione di quest’opera deve rimanere prioritario.

L’approvazione da parte del Consiglio federale del messaggio a favore di investimenti ferroviari per 11,9 miliardi interessa principalmente l’asse est-ovest che collega i grandi agglomerati dell’Altopiano. Nel messaggio è compreso il finanziamento del progetto tram-treno ciò che è certamente importante, ma non basta.

Manca infatti Il completamento di AlpTransit, che rappresenta per il Ticino un’opera intergenerazionale strategica che non può fermarsi. Dobbiamo avere il coraggio di prendere oggi delle decisioni per permettere alle future generazioni di usufruire di una rete nazionale completa, che liberi le tratte attuali già intasate dal traffico merci, affinché si possa ulteriormente potenziare l’offerta di trasporto pubblico per le persone. Per il Ticino l’apertura della galleria di base del Monteceneri nel 2020 sarà un passo sicuramente importante per la futura città Ticino, ma la rete partirà già intasata da una frequenza elevata di traffico merci.

Il PLRT è ben cosciente che vi siano dei limiti politici ed economici, ma non riesce a concepire l’assenza di volontà di almeno avviare la fase di progettazione di questi lavori di importanza fondamentale per il nostro territorio. In fondo, si tratta di un’opera che è stata fortemente voluta e sostenuta dalla popolazione e che andrà a beneficio delle future generazioni. Mentre oggi, invece di un’opera completa ed omogenea ci ritroviamo di fronte a tratte complete e moderne, ma anche a parecchi “buchi”. In particolare è inconcepibile pensare di poter mantenere sul lungo termine frequenze importanti di treni merci, soprattutto di notte, nel bel mezzo dell’abitato del Bellinzonese e del Luganese. 

Le FFS hanno spiegato che prima di iniziare a progettare dei lavori si procede con una stima tra costi e benefici. Un bilancio questo che, allo stato attuale, secondo le Ferrovie federali, rende il completamento a Sud dell’AlpTransit “poco interessante”. Tuttavia, le FFS hanno lasciato aperta una porta, visto che l’anno prossimo inizieranno le discussioni per la mobilità con l’orizzonte al 2040. È quindi il momento di insistere con grande convinzione in questa direzione.

Bene il tram-treno, ma non basta!

Bixio Caprara
, presidente: “Gli investimenti per la mobilità provenienti da Berna aprono certamente prospettive positive, ma non bastano. Bisogna guardare al futuro con determinazione considerando il progetto tram-treno nient’altro che un tassello di una visione più generale e complessiva, che non può prescindere dal completamento di AlpTransit. Per questo motivo, la progettazione del completamento è da avviare il prima possibile, insistendo con Berna fin da subito. Non è il momento di dichiararsi soddisfatti e di arrendersi!”.