Fiscalità, l'immobilismo è mortale - L'editoriale del 24 maggio

Il chiaro risultato di domenica scorsa della votazione sulla RFFA è un segnale positivo per la competitività del nostro Paese e della nostra economia e una dimostrazione di maturità del popolo svizzero. Grazie all’approvazione della RFFA la Svizzera e i suoi Cantoni potranno disporre di un sistema fiscale per le imprese conforme e concorrenziale a livello internazionale.

Il chiaro risultato di domenica scorsa della votazione sulla RFFA è un segnale positivo per la competitività del nostro Paese e della nostra economia e una dimostrazione di maturità del popolo svizzero. Grazie all’approvazione della RFFA la Svizzera e i suoi Cantoni potranno disporre di un sistema fiscale per le imprese conforme e concorrenziale a livello internazionale. Da un lato saranno aboliti gli statuti speciali fiscali, d’altro lato entreranno in vigore nuove norme fiscali a favore delle imprese innovative, nonché delle attività di ricerca e sviluppo. Così facendo si promuove la capacità innovativa dell’economia elvetica, la sua competitività e la creazione di posti di lavoro qualificati. L’approvazione della riforma a livello federale è però solamente un primo passo. Spetta ora ai Cantoni recepire i cambiamenti adattando i propri quadri normativi entro l’inizio del 2020. Accanto all’adozione dei nuovi strumenti federali tutti i Cantoni abbasseranno l’imposta sugli utili delle imprese: una misura di cui beneficeranno, in particolare, le piccole e medie imprese che operano in Svizzera e che sono la struttura portante della nostra economia. Anche il Ticino non può fare astrazione dall’evoluzione in atto e sarà chiamato a ridurre l’aliquota applicata all’utile delle imprese allo scopo di rimanere concorrenziale. Infatti, tenuto conto delle riduzioni previste negli altri Cantoni, per il Ticino sarebbe poco lungimirante mantenere l’attuale tasso impositivo: da un lato il nostro Cantone sarebbe esposto a un importante pericolo di delocalizzazione delle realtà aziendali presenti sul territorio; d’altro lato all’ente pubblico verrebbero a mancare importanti entrate fiscali necessarie per garantire prestazioni di qualità ai propri cittadini, anche in ambito sociale. L’auspicio è dunque che grazie alla prevista riforma fiscale il Ticino possa rimanere concorrenziale nel confronto intercantonale permettendo alle nostre imprese di continuare ad operare in un contesto competitivo e generare un adeguato substrato fiscale; nell’interesse dell’intera comunità, dei servizi e delle prestazioni che lo Stato e la società civile possono offrire sul territorio.

Michele Morisoli, vicepresidente