14 giugno 2019: da un simbolo a un sistema - L'editoriale del 14 giugno

Oggi in Ticino finisce un altro anno di scuola. In Svizzera, migliaia di donne e uomini si alzano dai banchi di una paziente attesa e scendono invece in piazza a manifestare per la parità. Lo farò anche io, insieme all’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), per dire basta a tante forme di discriminazione, in primis quella salariale.

Oggi in Ticino finisce un altro anno di scuola. In Svizzera, migliaia di donne e uomini si alzano dai banchi di una paziente attesa e scendono invece in piazza a manifestare per la parità. Lo farò anche io, insieme all’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), per dire basta a tante forme di discriminazione, in primis quella salariale. Nel settore la differenza si attesta intorno al 33%, un’enormità, credo che siamo tutti d’accordo. 

Vorrei che i punti di incontro fossero di più, perciò insisto con il dialogo, in particolare con il partenariato sociale. Per quanto concerne la politica, invece, vorrei avere energie, salute e anche fortuna per vivere abbastanza a lungo da veder nascere e crescere un nuovo modello di vita che non escluda neanche una maggioranza di donne elette, che portino in politica, grazie al sistema di milizia, sia l’esperienza professionale sia quella personale.

Petra Gössi, intervenuta solo una settimana fa a Lugano in occasione di una conferenza promossa dalla CORSI, ha deplorato quello che oggi è, a suo avviso, il triangolo impossibile: professione, famiglia e politica. In effetti, ricordava la nostra presidente, non vi sono donne in Consiglio federale con figli, e poche sono quelle deputate alle Camere. O la politica di livello, o la professione, o la famiglia, insomma. La lotta di oggi, di questo 14 giugno 2019, è liberale. Per essere, domani, liberi di scegliere come impegnarci a favore del nostro Paese. Per esserci tutti e provare a non lasciare indietro nessuno. Facciamolo.

Natalia Ferrara, granconsigliera