AVS: garantiamo il livello delle rendite!

Età del pensionamento a 65 anni con compensazioni per le donne. Le posizioni del PLR svizzero sulla riforma AVS21 in discussione alle Camere federali.

A causa dell’evoluzione demografica, l’AVS registra anno dopo anno deficit sempre più importanti. Rimanere fermi su questo cantiere, significherà ritrovarsi nel 2030 con spese superiori alle entrate per 4,3 miliardi di franchi. È quindi nostro dovere batterci per assicurare pensioni dignitose anche alle generazioni future e garantire al contempo che nessuna riforma pesi solo sulle spalle dei giovani. Per questo motivo, il PLR è favorevole ad un’armonizzazione dell’età pensionabile a 65 anni, accompagnata dalle necessarie compensazioni per le donne toccate da questa misura, con particolare attenzione ai redditi più modesti. Analogamente, il PLR è disponibile ad accettare un innalzamento dello 0,3% dell’IVA, ma rifiuta categoricamente un aumento più marcato, che penalizzerebbe le giovani generazioni e graverebbe in modo eccessivo sull’economia. Infine, un innalzamento del tetto massimo delle rendite per le coppie sposate oggi è ingiustificato, visto che la situazione finanziaria dell’AVS non permette in alcun modo un’estensione delle prestazioni.

Si ad un’armonizzazione dell’età pensionabile, ma con compensazioni adeguate
La riforma AVS 21 è un progetto modesto, ma ha quale scopo la stabilizzazione delle finanze del primo pilastro per i prossimi anni. Una riforma strutturale dovrà comunque essere lanciata rapidamente in seguito. I Giovani Liberali Radicali Svizzeri, con la loro iniziativa popolare federale “Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)”, ci mostrano la via da seguire. Il PLR difende l’armonizzazione a 65 anni dell’età del pensionamento. Tuttavia, alle donne direttamente toccate da questa modifica dovranno essere garantite compensazioni sostanziali, che dovranno andare a beneficio soprattutto dei redditi più modesti. Parallelamente a questa riforma, la questione della differenza del montante delle rendite tra uomini e donne dev’essere affrontata facendo leva su due principi. In primo luogo, il tasso d’occupazione femminile deve continuare a crescere. L’iniziativa popolare federale delle Donne PLR “Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)”contribuirà a questa necessità. Secondariamente, i lavoratori a tempo parziale dovranno godere di migliori coperture nel secondo pilastro, attraverso una diminuzione o soppressione della deduzione di coordinamento. Questo passo avanti deve essere assolutamente compiuto nel contesto della riforma LPP 2021!

Si ad un aumento moderato dell’IVA
Un aumento dello 0,3% dell’IVA è ritenuto accettabile dal PLR. Al contrario, ci opporremo all’ipotesi di un aumento scaglionato fino allo 0,7%. Per un’economia già in difficoltà nel riprendersi dalla crisi Covid-19, ogni ulteriore penalizzazione sarebbe deplorevole. Inoltre, più l’aumento dell’IVA sarà marcato, più saranno le future generazioni a dover passare alla cassa in modo sproporzionato. E questo si scontra con il principio di equità intergenerazionale difeso dal PLR.

No all’estensione delle prestazioni
Le coppie sposate, globalmente, non sono penalizzate dall’attuale sistema pensionistico. Beneficiano anzi di vantaggi che compensano ampiamente la presenza di un tetto massimo per le rendite. Le finanze dell’AVS si trovano poi già ampiamente nelle cifre rosse, fatto che renderebbe ingiustificabile un’estensione delle prestazioni. Al contrario, il nostro compito è quello di garantire il finanziamento dell’AVS per assicurare anche in futuro il livello delle rendite.