Libertà e responsabilità - L'editoriale del 29 maggio

Mai come dal Dopoguerra è giunto per il Ticino il momento del confronto politico sulle visioni che reggeranno lo sviluppo futuro di questo Paese. Nei confronti delle giovani generazioni abbiamo il dovere morale di consegnare un Ticino in cui il Governo, il Parlamento e la Politica, con la necessaria modestia, consapevolezza e determinazione si riappropriano della lungimiranza, della progettualità, del senso di responsabilità e della dignità ideale.

Mai come dal Dopoguerra è giunto per il Ticino il momento del confronto politico sulle visioni che reggeranno lo sviluppo futuro di questo Paese. Nei confronti delle giovani generazioni abbiamo il dovere morale di consegnare un Ticino in cui il Governo, il Parlamento e la Politica, con la necessaria modestia, consapevolezza e determinazione si riappropriano della lungimiranza, della progettualità, del senso di responsabilità e della dignità ideale.

Ora è il momento di guidare il nostro Cantone fuori dalla crisi, che nei prossimi mesi presenterà un conto salato in termini di disoccupazione, debito pubblico e recessione. Assumerci le nostre responsabilità nei confronti dei cittadini significa attrezzare il Ticino con gli strumenti migliori per creare un benessere diffuso. Lo Stato non può però sostituirsi all’impegno delle cittadine e dei cittadini, delle aziende, delle associazioni e di tutto il nostro tessuto civico, che costituisce il vero motore della Svizzera e che pochi Paesi al mondo riescono a imitare.

Il salto di qualità di questo Cantone dovrà svilupparsi lungo i binari - convergenti - della formazione e dell’innovazione. La scuola prepara i cittadini e fornisce gli strumenti per individuare la propria traiettoria nel futuro. L’innovazione è l’anima del progresso. Questi due elementi alimentano la fiamma dello sviluppo economico, che a sua volta garantisce posti di lavoro, occupazione e benessere. 

Nel Paese spira però sempre più forte il vento di chi vuole incrinare pericolosamente la coesione contrapponendo strumentalmente chi lavora assiduamente e chi crea lavoro assumendosi molti rischi. La soluzione per un’economia a misura d’uomo, capace di giocare su scala globale e di nutrire la dimensione locale, è la capacità di fissare poche regole ma chiare e rispettate, è la consapevolezza  della dignità del lavoro e della necessità dello spirito imprenditoriale. 

Insieme alle forze liberali di questo paese crediamo in un Ticino capace di essere il vettore del proprio successo, ripartendo dal codice genetico di questo Paese che nessun virus deve poter modificare: la libertà e la responsabilità.

Alessandra Gianella, Capogruppo in Gran Consiglio