Sanità 2020, il punto dolente della politica - L'editoriale del 20 settembre

Le elezioni federali incombono. L’aumento dei costi della salute rappresenta un tema molto sentito, tra i più difficili da risolvere. La politica federale sembra però nalmente prendere il toro per le corna. Tutti i partiti di governo promuovono, alcuni con l’ausilio di iniziative popolari, l’obiettivo del contenimento dei costi entro margini più sopportabili.

Le elezioni federali incombono. L’aumento dei costi della salute rappresenta un tema molto sentito, tra i più difficili da risolvere. La politica federale sembra però nalmente prendere il toro per le corna. Tutti i partiti di governo promuovono, alcuni con l’ausilio di iniziative popolari, l’obiettivo del contenimento dei costi entro margini più sopportabili.

Non sarà semplice, poiché le misure proposte non favoriscono necessariamente il contenimento dell’aumento del volume delle prestazioni sia in ambito stazionario come in quello ambulatoriale. Mi limito ad indicare tre punti.

1. Una buona parte delle proposte ipotizzano solamente un diverso regime di finanziamento tra i Cantoni (con le imposte) e gli Assicuratori malattia (con i premi) e le partecipazioni dei pazienti.

2. Assicuratori e fornitori di prestazioni (ospedali e cliniche, medici, fisioterapisti, eccetera) sono incapaci di concordare strutture tariffali nazionali (TARMED). Il Consiglio federale interviene a titolo sussidiario: lo fa tagliando i prezzi di alcune prestazioni, compromettendone la copertura dei costi. Ripetuti nel tempo questi tagli sviliscono la capacità degli ospedali di adeguare le proprie strutture al continuo progresso tecnico e tecnologico con perdite ingenti per i loro proprietari.

3. Le recenti sentenze del Tribunale amministrativo federale hanno decretato l’annullamento delle scelte piani catorie in ambito ospedaliero decise dal Gran Consiglio nel 2015. L’offerta stazionaria andrà determinata non in base a ragionamenti politici, ma ad un calcolo del fabbisogno secondo modalità trasparenti, nel rispetto dei criteri di qualità ed economicità imposti dalla LAMal. È una buona occasione per la politica ticinese per rivedere anche l’iter procedurale che rimane un unicum in Svizzera.
Nella sanità, si sa, è l’offerta a generare la nostra domanda. Fintanto che non si riuscirà a contenere l’aumento del volume delle prestazioni, quello dei costi della salute rimarrà un tema politico caldo. Anche nel prossimo futuro.

Giorgio Pellanda, direttore generale dell'EOC