Uno strumento per la ripartenza - L'editoriale del 29 gennaio

L’anno da poco conclusosi ha portato con sé sfide impegnative per tutti. A livello economico sono molte le aziende a essere state colpite dalle conseguenze della pandemia, per questo l’autorità è tempestivamente e massicciamente intervenuta per sostenerle in questo difficile momento.

L’anno da poco conclusosi ha portato con sé sfide impegnative per tutti. A livello economico sono molte le aziende a essere state colpite dalle conseguenze della pandemia, per questo l’autorità è tempestivamente e massicciamente intervenuta per sostenerle in questo difficile momento.

In questo senso, accanto all’indennità per lavoro ridotto, all’indennità di perdita di guadagno e ai prestiti COVID, la Confederazione ha sviluppato lo strumento dei casi di rigore, demandandone l’attuazione ai Cantoni.  

Da subito il nostro Cantone ha partecipato attivamente al dibattito per rendere più efficace il programma – la Confederazione ha invero anche recepito alcune delle nostre osservazioni – e già prima di Natale ha presentato all’attenzione del Parlamento il messaggio per attivare lo strumento di sostegno per i casi di rigore concernenti le imprese attive nei settori più colpiti dalla pandemia. Si tratta, in particolare, di quelle chiuse su ordine dell’autorità federale per più di 40 giorni a partire dal 1° novembre 2020 e di quelle attive nei settori più esposti e che hanno subito una marcata contrazione della cifra d’affari.

All’inizio di questa settimana, conscio della sua importanza a livello economico, il Gran Consiglio ha approvato il messaggio, adeguando il decreto legislativo alla luce delle ultime novità decise a metà gennaio dal Consiglio federale. Il Cantone sta ora affinando le procedure e gli strumenti necessari, affinché le imprese possano beneficiare dei primi aiuti nel corso del mese di febbraio.

Grazie a questo strumento l’economia ticinese e le aziende attive nei settori più in difficoltà possono contare su oltre 75 milioni di franchi disponibili rapidamente, ai quali potrebbero aggiungersi circa ulteriori 33 milioni, per un totale di circa 108 milioni di franchi. Si tratta di cifre importanti ma, a dipendenza anche dell’evoluzione della pandemia, potrebbero essere necessarie ulteriori risorse. Il Consiglio di Stato sta dunque sensibilizzando l’autorità federale allo scopo di aumentare la dotazione finanziaria disponibile. Il Cantone dimostra così di essere vicino al mondo economico e ai suoi attori e di voler contribuire attivamente alla ripartenza, per essere più forti dopo la crisi.

Christian Vitta, Consigliere di Stato