Digitalizzazione in equilibrio sull'onda

L’onda della digitalizzazione scorre rapida e coinvolge tutta la nostra società, inserendosi nei suoi diversi ambiti. Ho già avuto modo di condividere su questo giornale alcune riflessioni sul tema della digitalizzazione in relazione alla formazione (17 maggio 2018) e al mercato del lavoro (1° settembre 2018). Quest’onda va anche ad influire sensibilmente sul modo di fare azienda. Dallo scambio in modo tradizionale di prodotti materiali si è passati ad attività che sono sempre più caratterizzate da transazioni elettroniche di beni, a volte anche digitali e immateriali, quali ad esempio canzoni e filmati.

Un flusso, quello della trasformazione tecnologica, che sta a poco a poco rendendo anche più labile il concetto di confine. Questa nuova corrente ha infatti comportato un intensificarsi delle interconnessioni tra le aziende e tra gli utenti a livello globale e quindi una diffusione delle relazioni commerciali oltre i confini nazionali. Oggi le imprese non hanno più la necessità di insediarsi fisicamente in un Paese per offrire i propri prodotti o servizi, ma possono accedervi e operarvi in modo più facile, attraverso il web, anche a distanza. Questi sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano la trasformazione tecnologica in atto. Elementi centrali il cui cambiamento comporta anche, a specchio, la necessità di adeguare il quadro legislativo nei vari ambiti. Un quadro legislativo che, vista l’im- plicazione e la dimensione globale del fenomeno, dovrà essere ripensato a livello internazionale. Le discussioni sulle conseguenze della digitalizzazione si concentrano anche sul sistema fiscale. Il modello dell’assoggettamento fiscale di un’impresa è infatti da adeguare: il concetto di stabile organizzazione di un’azienda, ovvero la sede fissa dove esercita la sua attività, è ormai superato, quel che conta è l’esistenza di una sua presenza digitale. E la definizione di presenza digitale, che giustificherà l’imposizione di un’azienda in un determinato Paese, non è certamente immediata e andrà definita e concordata, anche per evitare delle doppie imposizioni, nell’ambito del dibattito internazionale, cui la Svizzera sta partecipando formulando proposte a tutela del proprio sistema economico ma anche prediligendo soluzioni multilaterali. La parola chiave per affrontare questo processo volto a rendere moderne e al passo con i tempi le regolamentazioni anche in ambito fiscale è equilibrio. Occorrerà agire con equilibrio per cercare, da un lato, di incentivare lo sviluppo di aziende che operano sospinte dalla corrente dell’innovazione digitale, tra le quali figurano in particolare le start-up (nuove aziende innovative), mantenendo, dall’altro, saldi quei principi che costituiscono le fondamenta della nostra economia e il legame con il nostro territorio, garantendo nel contempo un gettito fiscale a favore del nostro Paese. Il processo della digitalizzazione è qui e ora: è pertanto fondamentale inserirsi nel dibattito internazionale ma anche agire, a tutela del nostro Cantone e delle nostre aziende, sul piano nazionale, proponendo e decidendo a favore di soluzioni che ci permettano di raggiungere una posizione di equilibrio sull’onda della digitalizzazione che avanza.

Christian Vitta, Consigliere di Stato, LaRegione, 18 settembre 2018