Il futuro non si ferma all'AlpTransit

L’AlpTransit va completata a sud di Lugano al più presto, ma ci sono alcune considerazioni che ci impongono di pensare alla mobilità del futuro già oggi: secondo le previsioni della Confederazione, tra il 2010 e il 2040 il traffico merci aumenterà del 37% e il numero di passeggeri sui treni raddoppierà sempre entro il 2040; pensata inizialmente solo per le merci, oggi l’AlpTransit ospita anche i treni passeggeri e, di conseguenza, l’attuale capacità è praticamente al limite; è quindi impensabile (o comunque difficilissimo) aumentare il numero di treni sulla linea nord-sud; oggi il denaro costa poco ed è quindi il momento giusto per investire nelle grandi opere di trasporto pubblico. Ecco perché secondo me Parlamento e Consiglio federale devono rispolverare dai cassetti il progetto dello Swissmetro. Un’idea nata negli anni Ottanta, depositata nel dimenticatoio ma che di tanto in tanto torna alla ribalta con alcune modifiche. Ecco perché mi impegno per una metropolitana sotterranea per il trasporto delle merci tra Ginevra-Zurigo e Basilea-Chiasso. Mettendo le merci sottoterra, potremmo togliere per sempre i camion dalla strada (rispettando così al 100% l’iniziativa delle Alpi), dare spazio lungo la linea dell’AlpTransit unicamente ai treni passeggeri e investire nella tecnologia più moderna al mondo. Abbiamo quindi l’opportunità di fare qualcosa per l’ambiente e di creare allo stesso tempo parecchi posti di lavoro di alta qualità. E non è fantascienza, anzi: il Politecnico federale ha avviato un progetto simile con Elon Musk, per un treno sotterraneo che viaggerà a 1200 km/h. Il costo, di decine di miliardi di franchi, andrebbe già finanziato oggi visto che il denaro ha un costo molto basso e in Svizzera la ricerca di fondi non deve e non può essere un problema. La Confederazione deve però finanziare già oggi gli studi preliminari e la ricerca nella tecnologia più moderna al mondo che i Politecnici federali stanno portando avanti. In questi luoghi le idee futuristiche e la tecnologia fioriscono ogni giorno: sfruttiamo le qualità e le competenze svizzere, le chiavi del futuro. Ed è solo anticipando il futuro e guardando al di là dei tradizionali quattro anni della legislatura che possiamo costruire un futuro vero. Un futuro tecnologico, rispettoso dell’ambiente e con posti di lavoro di qualità.

Alessandro Spano, candidato Consiglio nazionale, Corriere del Ticino, 29 agosto 2019