Non farlo è peccato

Per il 2019 la Confederazione prevede un’eccedenza di 2,8 miliardi di franchi nel bilancio ordinario rispetto agli 1,2 miliardi preventivati. Dal 2003, anno in cui è stato introdotto il freno all’indebitamento, per ben 14 anni su 16 il risultato della Confederazione è stato migliore di quello previsto. Queste eccedenze non possono essere accantonate per futuri impegni ma vengono utilizzate per ridurre il debito pubblico (attualmente sotto i 100 mia. di franchi). le spiegazioni sono ogni anno le stesse: entrate dall’imposta federale diretta e dall’imposta preventiva superiori alle aspettative; costante diminuzione dei tassi di interesse; andamento congiunturale sopra le aspettative; e minori uscite del previsto. ora mi si potrà dire: “Averne di problemi così...!”. Certo, le eccedenze sono più rassicuranti dei deficit inattesi. Ma ricorrenti e considerevoli errori di stima danneggiano la credibilità del processo di elaborazione del preventivo e creano inutili discussioni in Parlamento. A incidere maggiormente sul surplus sono i cosiddetti “residui di credito”. ovvero tutte quelle risorse finanziarie richieste dall’Amministrazione e approvate dal legislativo, in particolare per investimenti, che non vengono esaurite. Secondo la proiezione si parla di circa 1,5 miliardi di franchi non spesi nell’anno 2019. Gli ambiti nei quali si è “risparmiato” sono diversi. In quanto membro della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale, sono particolarmente attento agli investimenti nel settore della difesa. E trovo ingiustificabile, per esempio, che durante il periodo 20172020 non siano stati investiti 600 milioni votati dal Parlamento. Un altro caso inaccettabile di fondi inutilizzati riguarda le sovvenzioni della Confederazione a Cantoni e Comuni per la custodia dei bambini complementare alla famiglia (100 mio. di franchi stanziati nel 2018 per 5 anni). È notizia dell’altro giorno che quasi nessun Cantone né Comune fa uso di questi aiuti a causa degli alti oneri burocratici che devono sobbarcarsi per riceverli.

Nel settore delle finanze pubbliche la prudenza è senza dubbio la virtù più importante. Tuttavia, a fronte di una situazione finanziaria dell’ente pubblico generalmente sana e con la situazione attuale dei tassi negativi trovo ingiustificata e sproporzionata questa paura generalizzata. Al contrario sono dell’opinione che il settore pubblico debba sfruttare tutte le risorse finanziarie a disposizione, accelerare e favorire gli investimenti pianificati ed eliminare gli ostacoli burocratici che spesso causano enormi perdite di tempo!

In conclusione, mi permetto una similitudine con la Parabola dei talenti (dal Vangelo secondo Matteo): un uomo parte in viaggio affidando il suo denaro ai suoi servi. Al primo servo affida cinque talenti, al secondo due talenti e al terzo un talento. I primi due sfruttano la somma ricevuta e ne raddoppiano l’importo, il terzo invece nasconde il talento sotto terra. Al suo ritorno il padrone elogia i primi due servi e riprende invece il terzo, che non ha fatto rendere il denaro. Ecco: il settore pubblico non può e non deve fare come il terzo servo. Al contrario deve agire con coraggio e rapidità impiegando le risorse finanziarie a disposizione per realizzare investimenti di pubblica utilità. Non farlo è peccato.

Rocco Cattaneo, Consigliere nazionale, LaRegione, 5 settembre 2019