1. aprile 2024. Ecco una data importante per la lotta alla burocrazia. Entra in vigore la nuova Legge federale sullo sgravio delle imprese dai costi della regolamentazione.
Un provvedimento significativo, un’occasione per il Ticino di replicarne il contenuto a livello cantonale, liberando risorse che oggi sono sprecate, ma che domani potranno venire utilizzate a favore della società. Non a caso, è la stessa Confederazione a sollecitare i Cantoni all’azione.
La legge vincola il legislatore federale ad agire in modo non oneroso per le imprese, emanando norme che presentino il miglior rapporto costi- benefici per l’economia nel suo insieme, accompagnate da procedure di facile esecuzione. Il progetto necessita di strumenti digitali atti a renderlo fruibile. A questo fine è in via di allestimento una piattaforma elettronica centralizzata, volta a facilitare l’accesso delle imprese ai servizi offerti. La legge si basa su principi sani: offrire opportunità alle imprese senza imporre loro alcun obbligo, ridurre la burocrazia senza crearne di nuova, verificare periodicamente i risultati raggiunti. Ben si presta ad essere replicata a livello cantonale, aumentando in tal modo la competitività regionale. Alcuni Cantoni sono all’avanguardia in questo sforzo. Le disposizioni legali dei Cantoni Zurigo e Basilea Campagna stabiliscono l’obbligo di limitare il numero di organi che interagiscono con le imprese. Le costituzioni dei Grigioni, di Argovia e di Soletta contemplano un obbligo generale di ridurre gli oneri amministrativi.
E noi? Tra il 2001 e il 2005 il Ticino ha promosso un progetto per l’alleggerimento della legislazione cantonale, cui hanno fatto seguito numerose mozioni parlamentari volte ad accelerare lo snellimento delle procedure. L’attenzione sul tema è stata nei mesi scorsi riproposta dall’interrogazione interpartitica «Alleggerimento della legislazione cantonale. A che punto siamo?», che mi ha vista come prima firmataria. Oggi la Legge federale sullo sgravio delle imprese dai costi della regolamentazione offre l’opportunità di compiere quel balzo in avanti di cui il Ticino ha urgente bisogno. È questo il motivo per cui, assieme al presidente Alessandro Speziali e a nome del gruppo liberale radicale in Gran Consiglio, ho introdotto un’iniziativa parlamentare generica in cui si chiede al Consiglio di Stato di allestire un progetto di legge cantonale che riprenda obiettivi e strumenti della normativa federale.
La Segreteria di Stato dell’economia ha alcuni mesi fa stimato che, per le oltre duecentomila piccole e medie imprese svizzere, l’eccessiva burocrazia costa oltre sei miliardi di franchi all’anno. Una somma considerevole che sarebbe meglio destinare all’investimento. La Confederazione invita i Cantoni all’azione: un’opportunità che il Ticino non deve sprecare!
Cristina Maderni, Corriere del Ticino, 28 marzo 2024