Riforma tributaria, la vera partita

Avevamo ingenuamente pensato che la raccolta delle firme contro la riforma tributaria potesse evitare parole e toni non giudicanti e moralisti. Così non si è dimostrato visti gli slogans utilizzati. “Regalo ai ricchi” si è continuato a sentire. Ma poi? Il vuoto. Nessuna argomentazione vera, nessuna analisi e comparazione che potesse suffragare le argomentazioni dei referendisti. Altri slogan, con richiamo alla disfatta delle prestazioni sociali, degli aiuti ai disabili e via di seguito.

Si impongono perciò alcune considerazioni su quanto veramente sarà in gioco con la votazione sul referendum per la riforma ticinese, con toni che desideriamo noi tenere rispettosi e gentili. Tuttavia molto chiari e non ambigui.

Quale è la vera posta di questa votazione ? Questa la domanda da porsi e tradotto : cosa vuole il Ticino per il suo futuro ? Una società pluralista, solidale, sociale e liberale o uno stato socialista e statalista e basta? Perché di questo si tratta.

Quanto si vuole veramente ottenere avversando la riforma è l’affermazione di uno Staro retto da un pensiero dirigista e impregnato di ideologia che mortifica la libertà individuale e di impresa. Guidato dai professionisti della politica e non solo, va pur detto, di un’area, ma simili nel ragionamento lontano dal quotidiano del cittadino che nella politica vede solo chiacchiere e più spesso se ne sta alla larga.

Chi grida al regalo ai ricchi nega, anche a se stesso, la chiara evidenza dell’incapacità della politica di gestire la spesa pubblica. Con la riforma tributaria non vi sarà invece nessun taglio a chi è nella povertà vera. Combattiamo la povertà  non la ricchezza che continuerà a fare la sua parte a favore dello Stato.

Con la riforma tributaria non verranno meno i sostegni già oggi erogati ai più bisognosi. Forse finalmente si finirà con la compiacenza elettorale che permette ancora oggi di erogare sussidi di cassa malati a persone con redditi annui di 150/160 Mila franchi.

Si avrà poi tempo e modalità per dimostrare che, nel tecnico, le proposte in discussione sono una utile quanto necessaria modernizzazione della legge, attualizzandola ai mutamenti sociali degli ultimi anni: donazione tra concubini, successione aziendale e tassazione dei fondi pensionistici. Riduzione delle aliquote massime dal 40 al 35 % che piú che un regalo è un atto di giustizia con una forte dose di pragmatismo e di realpolitik.

Le risposte che daremo non sono secondarie. Ci giochiamo il futuro del paese. Almeno per chi vorrà ancora restarci o non potrà andarsene.

Emilio Martinenghi vicepresidente PLRT, Corriere del Ticino, 17 febbraio 2024