Il Ticino deve continuare a migliorare le proprie condizioni quadro: burocrazia snella, pressione fiscale contenuta, propensione alla formazione e alla ricerca, inclinazione coraggiosa agli investimenti in infrastrutture, nonché cura della qualità di vita e dei servizi alla popolazione.
Dopo oltre un decennio di negoziati il Consiglio federale decide di abbandonare il tavolo delle trattative sull’Accordo quadro. Con l’UE non è stato purtroppo possibile trovare un compromesso che fosse nell’interesse della Svizzera e capace di convincere Popolo e Cantoni. L’obiettivo ora è tracciare una chiara traiettoria di sviluppo per il nostro Paese lungo la via bilaterale – l’unica ricetta che evita due soluzioni che rifiutiamo categoricamente: l’isolamento o l’adesione all’UE.