Se oggi il Ticino e la Svizzera possono vantare un elevato benessere questo è da ascrivere anche alla volontà e alla capacità delle differenti Comunità di autodeterminarsi, organizzandosi nella maniera ritenuta più consona in rapporto alle proprie particolarità locali quali, per esempio, le condizioni finanziarie, sociali e territoriali. Sarebbe pertanto incauto, se non addirittura arrogante, esprimere apprezzamenti al riguardo dell’imminente votazione sull’aggregazione tra Bedano e Gravesano. Sarà la popolazione dei due Comuni a determinare il proprio futuro.
È con questo rispetto che mi permetto però alcune considerazioni generali sul ruolo che immagino per i Comuni ticinesi. Leggendo i quotidiani è possibile rendersi conto di come le problematiche siano più complesse e più globali rispetto al passato. Pensiamo per esempio ai temi climatici che coinvolgono il mondo intero, oppure ancora al tema della mobilità, che nel nostro Cantone tocca più Comuni, se non addirittura più Nazioni. Se concordiamo sul fatto che il Comune non ha solo un ruolo di mero sportello allora non possiamo fare a meno di constatare come sia assolutamente necessario, oggigiorno, poter contare su Comuni efficaci e capaci di dare risposte concrete alle grandi problematiche odierne.
A mio modo di vedere in futuro i Comuni dovranno avere dimensioni che permettano di pianificare il territorio ordinatamente e coerentemente. Ma soprattutto dovranno essere differenziati, da Comune a Comune, nei compiti assunti e nei servizi erogati tenendo conto delle specificità locali e delle problematiche da trattare. Breggia non è uguale a Lugano. I problemi di quest’ultimo non sono gli stessi del primo e viceversa. Ritengo dunque importante portare a termine la riforma dei Comuni ticinesi.
Sebastiano Gaffuri, vicepresidente