Il 2020 in tre parole: coesione, libertà e azione

A fine anno molti si prendono il tempo per soppesare i traguardi raggiunti e le mete rinviate. Oggi mi soffermo anch’io sul nostro 2020.

A fine anno molti si prendono il tempo per soppesare i traguardi raggiunti e le mete rinviate. Oggi mi soffermo anch’io sul nostro 2020. È stato un anno che possiamo dire di avere condiviso, come cittadini della Confederazione, come ticinesi, come parte di una comunità. Insieme e allo stesso tempo divisi: uniti nella lotta al coronavirus ma separati a causa della distanza che la pandemia ci ha imposto.

In passato abbiamo già affrontato crisi sanitarie – pensiamo all’HIV, all’influenza suina, all’aviaria o ancora alla Sars – ma quella attuale è diversa. Ci tocca tutti molto più duramente. Il compito del Consiglio federale e dei Cantoni è tuttora quello di guidarci nel miglior modo possibile attraverso questa crisi, tenendo unito il Paese e facendo quanto in suo potere per proteggerlo dai rischi. Abbiamo dovuto limitare la libertà delle persone e la loro vita sociale. Abbiamo dovuto intaccare fortemente la nostra economia. Abbiamo attivato strumenti e pacchetti di aiuti per prevenire ulteriori danni. Tutto questo avrà delle conseguenze anche per le generazioni future, è inevitabile. E questi sforzi non sono sufficienti ad alleviare la preoccupazione per la salute dei nostri cari o per affrontare purtroppo la loro perdita. Il mio pensiero va a tutti coloro che quest'anno hanno dovuto affrontare momenti così dolorosi.  

La pandemia ci ha ricordato che i nostri valori non sono scontati, vanno sempre riconquistati. E qui troviamo la forza per reagire. Libertà e responsabilità assumo un significato nuovo. Viviamo in modo responsabile, per noi stessi e per gli altri. “Insieme facciamo la differenza”: in Ticino è un invito che risuona nel Sopra e Sottoceneri. E nel reclamare le nostre libertà siamo tutti uniti, al di là delle convinzioni politiche. Coesione e diversità sono i tratti che ci contraddistinguono, e questa crisi l’ha ancora una volta dimostrato. Ascoltare le necessità dei Cantoni, rispettando il pluralismo politico ma restando uniti grazie al federalismo. È questo il nostro modo di agire. “Distanti ma vicini”: con queste parole il Ticino ha dato voce a una volontà collettiva, che tutti gli svizzeri hanno fatto propria.

Ci siamo tutti reinventati in modo creativo durante la crisi, tra incontri virtuali e azioni di solidarietà per aiutare la nostra comunità. Se sapersi adattare è un nostro punto di forza, l’azione è stata e deve continuare a essere il nostro tratto distintivo. Sono tante le rinunce ma anche le riconquiste del nostro 2020. Dobbiamo essere fieri di aver potuto compiere questi sforzi, anche se stare lontani in questo periodo natalizio rende, anche per me, tutto più difficile. Solo insieme possiamo colmare questo vuoto e vincere la lotta che da tanti mesi conduciamo.

Auguro alle cittadine e ai cittadini di tutto il Ticino un buon 2021, che sia ricco di salute, di libertà riscoperte e di distanze sempre più brevi.

Ignazio Cassis, Consigliere federale