Il "prima", il "dopo" e i nostri valori - L'editoriale del 30 ottobre

In questo periodo storico, contraddistinto dalla pandemia di Coronavirus, è come se potessimo catalogare tutto con un “prima” e con un “dopo”.

In questo periodo storico, contraddistinto dalla pandemia di Coronavirus, è come se potessimo catalogare tutto con un “prima” e con un “dopo”. “Prima” vivevamo le nostre vite e il nostro quotidiano nel modo in cui eravamo da sempre abituati. “Dopo” abbiamo iniziato ad adattarci a una nuova normalità, cambiando le nostre abitudini più radicate: siamo passati alle riunioni virtuali e agli eventi in streaming, al mantenimento di un rigoroso distanziamento sociale tra le persone e a una vita sociale ridimensionata attorno agli affetti più cari.

Abbiamo trascorso l’estate, in un certo senso, in un equilibrio fragile tra il “prima” e il “dopo” e ora la diffusione del Coronavirus ha ripreso velocità. Occorre agire mantenendo la calma e servono anche coerenza e costanza per affrontare questa nuova fase della pandemia e un senso di responsabilità ancor maggiore. Serve appellarsi ai valori che da sempre, perciò dall’era del “prima”, ci contraddistinguono, quindi la libertà, la coesione e il progresso che negli anni hanno permesso alla Svizzera di raggiungere il suo attuale livello di benessere e che, anche in questa fase della crisi, devono fungere da guida.

La libertà, che con un forte senso di responsabilità individuale va adattata alle regole di igiene e di distanza sociale a cui ci siamo abituati. La coesione, che in un momento tutt’altro che facile non deve vacillare: ora più che mai è indispensabile restare uniti e remare nella stessa direzione. E infine il progresso, a cui continuare ad ambire nonostante le criticità del momento, riflettendo con lungimiranza su quelle che saranno le modalità di rilancio del nostro Cantone una volta che la crisi sarà superata.

Abbiamo dinnanzi a noi delle importanti sfide ma dobbiamo essere fiduciosi e appellarci ai nostri valori, affinché sorpassata questa crisi avremo nuove occasione di crescita e di sviluppo.

Christian Vitta, Consigliere di Stato