Le campagne di domani - L'editoriale del 18 settembre

Le campagne elettorali rappresentano le attività poste in atto al fine di vincere le elezioni, e il loro obiettivo è quello di informare, rendere partecipi e persuadere i cittadini elettori attraverso la comunicazione. Ma come sono cambiate nel tempo?

Le campagne elettorali rappresentano le attività poste in atto al fine di vincere le elezioni, e il loro obiettivo è quello di informare, rendere partecipi e persuadere i cittadini elettori attraverso la comunicazione. Ma come sono cambiate nel tempo? I cambiamenti possono essere compresi come un processo evolutivo di modernizzazione che ha trasformato simultaneamente le organizzazioni partitiche, i media informativi e l’elettorato.

Nelle campagne che si svolgevano sino alla prima metà del 900, l’organizzazione dei partiti era centrale e la comunicazione utilizzata era fortemente interpersonale e diretta fra candidati e cittadini. La stampa di partito rappresentava il principale intermediario e l’elettorato, rigido, era cristallizzato intorno a forti identità.

Nelle campagne moderne, le campagne estendono la loro scala territoriale e la loro durata, nazionalizzandosi. Fra i mezzi di informazione, la televisione diviene lo strumento principale della campagna. Anche i sondaggi di opinione diventano strumenti utili per comprendere gli orientamenti dell’opinione pubblica. L’elettorato conosce un’erosione costante della lealtà partitica e la figura del militante viene marginalizzata, passando da protagonista a spettatore passivo.

A partire dal 1990, le campagne divengono permanenti: non esiste più una chiara separazione fra attività di campagna e attività di governo. L’abbondanza dell’informazione produce una frammentazione dei pubblici e l’elettorato diventa dunque sempre più di opinione e sempre meno di appartenenza. Ma ci sono anche opportunità: le nuove campagne possono rappresentare un ritorno a un ruolo più attivo del militante grazie ai nuovi media che favoriscono una maggiore interattività. Il cittadino elettore sarebbe così in grado di partecipare attivamente e dare il proprio contributo indiretto. Sfruttiamole!

Andrea Nava, segretario cantonale