#proviamosenzauto: il bilancio - L'editoriale del 26 ottobre

Ci abbiamo provato ed è stato interessante.
Tra gli aspetti positivi in primis la fattibilità: sono riuscito a fare quasi tutto ciò che volevo fare (ammetto chiedendo qualche passaggio in auto); vi è senza dubbio una buona capillarità sul territorio e durante il viaggio si può spesso lavorare agilmente. Dal punto di vista sociale ho apprezzato una maggiore consapevolezza del territorio (geogra a, distanze, sguardo al territorio), così come delle interazioni personali positive.

Ci abbiamo provato ed è stato interessante.
Tra gli aspetti positivi in primis la fattibilità: sono riuscito a fare quasi tutto ciò che volevo fare (ammetto chiedendo qualche passaggio in auto); vi è senza dubbio una buona capillarità sul territorio e durante il viaggio si può spesso lavorare agilmente. Dal punto di vista sociale ho apprezzato una maggiore consapevolezza del territorio (geogra a, distanze, sguardo al territorio), così come delle interazioni personali positive. Fra gli aspetti negativi la dipendenza dagli orari, una perdita di essibilità – con al contempo la richiesta di maggiore essibi- lità personale – e spesso un allungamento dei tempi di percorrenza, soprattutto la sera (mentre durante il giorno dipende dagli orari in cui ti muovi). La frequenza delle corse a volte è troppo rarefatta (sera, ne settimana, regioni periferiche) e alcune fermate presen- tano una qualità discutibile (fermate che, per qualità e ubicazione, sono fondamentali per l’attrattiva del trasporto pubblico). E su questo bisognerà lavorare. Come bisognerà approfon- dire il tema degli “ultimi metri” (in sostanza come recarsi alle fermate) con la mobilità lenta (reti di bike-sharing, piste ciclabili e passaggi pedonali attrattivi e sicuri). Per le regioni pe- riferiche è dura: va valutato quando possibi- le un potenziamento delle corse, anche con modalità innovative (e dunque il sostegno a progetti di mobilità pubblica condivisa o alternativa). Come andrebbe valutato se non rendere il trasporto pubblico più attrattivo per le famiglie, tramite apposite offerte. Sebbene abbia potuto lavorare tendenzialmente bene,le infrastrutture per il lavoro (prese, wi-fi, eccetera) andrebbero promosse sui veicoli, sui quali – nelle ore di punta – andrebbero evitati i sovraffollamenti, magari differenziando gli orari di inizio delle scuole o il costo dei biglietti in funzione degli orari. Senza auto sarebbe dura, ma meno auto è possibile: per questo dobbiamo capire come rendere meno costoso l’abbinamen- to auto e trasporto pubblico.

Nicola Pini, vicepresidente

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