Rilanciamo il nostro Paese - L'editoriale dell'11 settembre

Gli effetti della crisi legata al coronavirus sono ancora difficilmente misurabili, ma la pandemia ha avuto e avrà pesanti ripercussioni sull’economia del nostro Cantone, con conseguenze importanti anche sul mercato del lavoro e sulle finanze pubbliche.

Gli effetti della crisi legata al coronavirus sono ancora difficilmente misurabili, ma la pandemia ha avuto e avrà pesanti ripercussioni sull’economia del nostro Cantone, con conseguenze importanti anche sul mercato del lavoro e sulle finanze pubbliche. Per l’anno corrente, allo stato attuale, si stima una netta contrazione del PIL in Ticino e perdite finanziare comprese tra i 250 e i 300 milioni di franchi per l’erario cantonale. Anche il 2021 sarà impegnativo sul fronte delle finanze cantonali e del mercato del lavoro, a dipendenza anche dell’evolversi della situazione.

Tra le priorità dei prossimi anni vi è dunque la necessità di preservare la capacità produttiva del nostro tessuto aziendale, in modo anche da salvaguardare l’occupazione e i posti di lavoro nel nostro Cantone. Dobbiamo creare le migliori condizioni per rilanciare il nostro Paese, facendoci trovare pronti nel momento in cui avverrà la ripresa dell’economia.

Un altro importante obiettivo riguarda la salvaguardia delle finanze cantonali le quali, senza interventi, presenteranno ingenti perdite nei prossimi anni. Il rientro finanziario è un percorso necessario per garantire una certa progettualità all’azione politica e permettere all’ente pubblico di rispondere in modo adeguato ai bisogni della popolazione e dell’economia.

In questo difficile contesto, caratterizzato da una forte incertezza sul piano economico, occupazionale e finanziario, la votazione popolare sull’iniziativa “Per un’immigrazione moderata” rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Un’eventuale sua approvazione comporterebbe un ostacolo supplementare per il nostro Paese, considerato che andrebbe a minare la stabilità delle relazioni e la certezza del quadro giuridico, con conseguenze sull’accesso diretto al mercato europeo. Anche la burocrazia conoscerebbe un aumento, penalizzando in particolare le piccole e medie imprese. Si tratta di un rischio da evitare se vogliamo davvero favorire il rilancio del nostro Cantone.

Christian Vitta, Consigliere di Stato