«Avvicinare il partito alle esigenze della propria base e aumentarne l'identificazione», «promuovere con più forza i valori liberali-radicali e consolidare la democrazia liberale», «orientarsi verso una struttura organizzativa meno gerarchica, più snella e dinamica», «sfruttare meglio il potenziale dei social media e della digitalizzazione». Sono questi alcuni dei risultati principali emersi dal recente sondaggio sul progetto di rilancio del PLRT, a cui hanno partecipato più di mille persone.
Rilancio che si rende necessario alla luce della continua erosione di consensi e del difficile posizionamento in un sistema di far politica, oramai anche nel nostro Cantone, sempre più volubile, superficiale ed effimero.
L’opportunità è data da una voglia di partecipazione, impegno e serietà, emersa anche dal citato sondaggio, ancora ben presente in chi milita e si riconosce nel PLR, oltre che dal cambio al vertice a seguito della conclusione del mandato del Presidente Bixio Caprara, che va ringraziato per l’impegno profuso.
La seconda ondata pandemica ha imposto una decisione difficile: rinviare la scelta del nuovo Presidente, e quindi anche del rilancio, a quando ci si potrà ancora riunire in almeno 800 persone, con ogni verosimiglianza quindi a dopo le oramai imminenti elezioni comunali, oppure, proprio nello spirito di un partito che crede nel progresso e che guarda al futuro, fare di necessità virtù e tenere il Congresso in modalità digitale?
L’Ufficio presidenziale e i tre candidati alla presidenza hanno optato per la seconda. Personalmente condivido tale scelta, come spero la possano condividere le delegate e i delegati al Congresso cantonale che in questi giorni hanno ricevuto le informazioni per la partecipazione a quello che rappresenterà un importante esercizio democratico di un partito moderno da rilanciare
Simone Gianini, municipale di Bellinzona