Il 21 ottobre 1974, il Gran Consiglio del Canton Ticino approvò la Legge sulla scuola media e con l'anno scolastico 1976/77 furono introdotte le prime due sedi di scuola media unica di Castione e Gordola. Da allora, gli allievi che frequentavano la SMU non dovettero più scegliere tra la scuola maggiore e il ginnasio alla fine della quinta elementare: tutti erano automaticamente iscritti alla scuola media. Per il Canton Ticino, dove era consolidata la scelta tra ginnasio o scuola maggiore, fu un grande cambiamento.
Della durata di quattro anni, la scuola media prevedeva i primi due anni a «tronco comune» e, dal terzo anno, la distinzione tra i due livelli A e B. A Castione furono in atto due esperienze particolari: lo studio del tedesco in due classi e un programma di attività complementari il sabato mattina (attività di recupero, ma anche di approfondimento e di ricerca, nei quali furono coinvolti i genitori interessati).
A 50 anni di distanza dalla decisione parlamentare che sancì il passaggio a una scuola unica nel Cantone – e dopo vari cambiamenti apportati nel corso degli anni al modello approvato dal Gran Consiglio – la scuola media mostra alcuni limiti nel rispondere alle pressanti richieste di una società come l’attuale. I grandi sviluppi tecnologici, le diverse realtà familiari, le nuove professioni, le esigenze di un mercato del lavoro sempre più globale, le richieste poste per l’accesso agli studi accademici eccetera, impongono di riconsiderare e rinnovare costantemente la formazione offerta alle e ai nostri giovani.
L’evoluzione dei tempi richiede l’avvio di una riforma completa, organica e coerente della scuola media; quest’ultima è uno snodo centrale del nostro sistema formativo, che richiede e merita di essere ripensato in maniera innovativa e coraggiosa, con una prospettiva che guarda al futuro.
Agendo in profondità sulla struttura si permette un cambiamento significativo e di qualità della scuola al quale dovrà necessariamente seguire un approfondimento e adattamento del contesto didattico come pure l’indispensabile valorizzazione e coinvolgimento del corpo insegnante. Sono queste le stesse modalità operative che nel 1974 resero possibile il superamento del ginnasio e delle scuole maggiori per dare spazio all’attuale scuola media.
In linea con tutti questi intenti, la presente iniziativa parlamentare generica chiede al Consiglio di Stato di allestire un progetto di riforma e di modifica della Legge sulla scuola media secondo i seguenti principi:
- Ridurre il numero di ore settimanali obbligatorie degli allievi a 30 ore, da distribuire secondo nuove modalità, per offrire nel pomeriggio proposte formative diversificate per stimolare e valorizzare le competenze e le diverse potenzialità degli allievi.
- Ampliare l’orientamento scolastico e professionale per favorire la transizione verso il settore post obbligatorio, con il coinvolgimento attivo dei diversi attori del mondo del lavoro.
- Assicurare agli istituti scolastici, nel quadro di una politica scolastica coerente, una maggiore autonomia operativa nell’ambito delle nuove proposte diversificate.
- Apportare, in una seconda fase, le necessarie modifiche all’attuale articolazione tra la scuola elementare e la scuola media così da consolidare, nella scuola dell’obbligo, un’armoniosa continuità di strutture e di contenuti.
Nel quadro della riforma e della modifica legislativa, sarà imperativo coinvolgere le associazioni magistrali e le componenti definite dalla Legge della scuola. Una prima e innovativa ipotesi di lavoro è allegata al presente atto parlamentare ed è formulata dall’Associazione LaScuola. L’obiettivo è di avviare e realizzare un nuovo modello il più possibile condiviso e ambizioso, così da stimolare e rafforzare la formazione dei nostri giovani in un Cantone Ticino che crede e investe nella scuola.
Per il Gruppo PLR
Alessandro Speziali
4 settembre 2024