Come già sottolineato in un documento di posizione sulle finanze presentato nel corso della scorsa estate (LINK), il PLR ribadisce la necessità di disporre di finanze sane e di uno Stato vicino al territorio, perseguendo obiettivi e visioni che vadano oltre la “semplice” politica di bilancio. Per questo motivo, ritiene insostenibile diverse misure proposte oggi dal governo, oltre alla scelta di presentare misure anno per anno, mancando una visione su più anni.
Lavoriamo per non penalizzare il ceto medio
È da tempo che predichiamo la necessità di riforme per investire meglio le risorse pubbliche. Priorità e visioni concrete che però mancano, e oggi ne osserviamo le conseguenze. Alcune misure sono sostenibili, altre no, in particolare quelle che colpiscono il ceto medio con i sussidi di cassa malati e i giovani. Alessandro Speziali, presidente: “Come PLR faremo la nostra parte e stiamo già lavorando su correttivi alla manovra. E al Consiglio di Stato chiediamo quali siano le prospettive concrete dei prossimi 3-4 anni, per evitare una politica di misure day by day”.
Contributo di solidarietà: ridurre l’espansione dell’amministrazione per migliorare le condizioni di lavoro. Non il contrario.
Come PLR lo diciamo da tempo: l’amministrazione si espande sempre più, peggiorando però costantemente le condizioni dei funzionari. Occorre invertire la logica verso un’amministrazione sotto controllo, che sappia garantire posti di lavoro attrattivi e a condizioni stimolanti. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte alla mancanza di una riforma e all’assenza della volontà di introdurrre una nuova cultura gestionale.
Il PLR ritiene invece positivo l’approccio sui nuovi compiti dello Stato, finanziabili solo riducendo – o eliminando – prestazioni per un pari valore di spesa.
Nel solco della volontà popolare
Il PLR ci tiene anche a richiamare con forza tutte le forze politiche - e in particolare i partiti di governo - ad assumersi le proprie responsabilità per poter condividere un percorso di risanamento finanziario. Un percorso certamente difficile, ma che dobbiamo intraprendere senza compromettere la sostenibilità e la coesione del Paese.