La nostra società è in continua evoluzione diventando sempre più digitale e il sistema sanitario non fa eccezione, poiché la digitalizzazione rappresenta un elemento fondamentale per la sburocratizzazione e la semplificazione dei processi in questo settore. Al momento vi sono delle problematiche di trasmissione di dati dei pazienti tra i diversi professionisti sanitari e le strutture ospedaliere le quali comportano un onere burocratico non indifferente.
Un passo cruciale nella trasformazione digitale del settore sanitario è rappresentato dalla creazione della cartella informatizzata del paziente (CIP), che è sancita anche dal diritto federale. Questa idea intuitiva prevede la creazione di un dossier sanitario digitale che offre in tempo reale tutte le informazioni relative allo stato di salute del paziente, come il certificato di vaccinazione, il trattamento farmacologico, le cure effettuate, le allergie e i rapporti di dimissione dall'ospedale. Tutto ciò può essere facilmente accessibile da qualsiasi dispositivo informatico tramite un semplice clic rispettando i diritti del paziente.
Alla fine del 2021, è stata ottenuta la certificazione del sistema informatico impiegato in Ticino e sono stati condotti alcuni test su alcuni membri della comunità di riferimento che hanno aderito al progetto, come l’EOC, le cliniche private, l’Ordine dei medici, l’Ordine dei farmacisti e le case per anziani. Dal 2022 la popolazione svizzera può disporre di una cartella informatizzata. Stando ad una recente nota diffusa dall’Ufficio della sanità pubblica, da allora ne sono state aperte solo circa 20'000 presso le sette comunità di riferimento certificate, di cui l’83% nella Svizzera francese, il 14% nella Svizzera tedesca e il 3% in Ticino.
A livello federale, è attualmente in corso una revisione della Legge sulla cartella informatizzata (LCIP) per affrontare vari aspetti, tra cui la questione dell'adesione alla cartella e l'identità elettronica (ID-e). La revisione mira a rendere automatica l'apertura della cartella e a facilitare l'accesso tramite un'identità elettronica statale controllata dal governo centrale, con l'obiettivo di favorire l'uso e la diffusione della cartella, superando le resistenze culturali attuali. Per raggiungere una diffusione ottimale della CIP, il modello attuale della volontarietà dell’apertura viene sostituito con un modello opt-out. Pertanto, per tutte le persone domiciliate in Svizzera che sono assicurate presso l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie o presso l’assicurazione militare e che non hanno presentato opposizione all’apertura, viene aperta automaticamente e gratuitamente una CIP. Per tutte le altre persone resta possibile l’apertura volontaria. Per quanto riguarda i costi, si prevede che l'apertura della cartella debba essere gratuita per i cittadini, mentre il costo dell'identità elettronica rimane ancora in discussione.
Con la revisione della LCIP, inoltre, si vuole definire meglio i compiti della confederazione rispetto a quelli cantonali, anche dal punto di vista finanziario (sostenibilità del progetto a lungo termine).
Nel settore stazionario, la CIP è obbligatoria dal 2020 per gli ospedali e le cliniche, mentre nel settore ambulatoriale, l'obbligo è in vigore dal 2022 per le case anziani e i nuovi studi medici che aprono un'attività sul territorio. Tuttavia, è necessario garantire che tutte le strutture aderiscano obbligatoriamente alla cartella affinché essa funzioni efficacemente, promuovendo la condivisione estesa dei dati, come previsto dal principio stesso della cartella informatizzata. Attualmente, in Svizzera, esistono otto comunità di riferimento, sarebbe forse più opportuno avere un'unica comunità a livello federale per garantire una migliore integrazione tra i diversi sistemi informatici utilizzati.
La proposta di legge mira a rendere obbligatorio per i diversi fornitori di servizi del settore l’utilizzo del sistema non solo per l'assistenza ai pazienti, ma anche per l'acquisizione e il caricamento di dati e documenti da parte delle varie strutture coinvolte.
Fatte queste considerazioni, si chiede al lodevole Consiglio di Stato:
- Alla luce del processo di digitalizzazione nel settore sanitario e dell’interoperabilità tra strutture sanitarie, potrebbe il Consiglio di Stato fornire un aggiornamento sull’attuale stato di implementazione della CIP in Ticino, indicando le strutture coinvolte e i progressi ottenuti fino ad oggi?
- Il Consiglio di Stato ha fissato una tabella di marcia chiara per l’implementazione della CIP? Se no, ha intenzione di farlo? Se sì, è ipotizzabille l’apertura di una CIP alla nascita a partire dal 1° gennaio 2024?
- Come spiega il Consiglio di Stato il ritardo nell’utilizzo della CIP in Ticino rispetto agli altri Cantoni svizzeri?
- Quali sono le principali sfide riscontrate nell’implementazione della CIP e quali misure il Cantone sta adottando per superare tali ostacoli al fine di garantire un’efficace e completa digitalizzazione delle informazioni sanitarie?
- Considerando l'importanza della sicurezza e della privacy dei dati sanitari e la nuova legge entrata in vigore lo scorso 1° settembre, il Consiglio di Stato è consapevole delle problematiche che sta causando ai professionisti della salute?
- Qual è il coinvolgimento attuale dei professionisti sanitari, tra cui medici, infermieri e personale paramedico, nell'utilizzo e nell'aggiornamento della CIP? Quali iniziative sono state intraprese per favorire l'adozione diffusa e il corretto utilizzo della cartella da parte di tali figure professionali?
- Alla luce dell'esperienza di altri Cantoni svizzeri, quali buone pratiche e lezioni apprese possono essere applicate nel Cantone Ticino per ottimizzare l'implementazione e l'utilizzo della CIP?
- Qual è il piano strategico del Cantone Ticino per il futuro sviluppo e l'evoluzione della cartella informatizzata del paziente, con particolare attenzione all'aggiornamento continuo, all'interoperabilità con altre regioni e alla facilitazione dell'accesso ai dati da parte dei cittadini?
Alex Gianella e Alessandro Speziali
A nome del Gruppo PLR