Ci sono passi avanti per la mobilità ticinese?

INTERPELLANZA

Il traffico nel nostro Cantone è un problema quotidiano sia per i cittadini sia per le aziende, soprattutto nel Mendrisiotto dove la situazione è sempre più insostenibile. In Ticino ogni giorno circolano quasi 80'000 frontalieri e con la fine dell’accordo amichevole con l’Italia per il telelavoro il flusso è aumentato sia sulla strada che sui mezzi pubblici. Urgono delle misure urgenti per aumentare la capienza dei mezzi pubblici e misure compensatorie per diminuire il flusso sulle strade.

La politica deve continuare a lavorare per una mobilità fluida in ogni parte del Ticino. Ci sono ancora troppe zone del Cantone, specialmente se pensiamo al Luganese e al Mendrisiotto (ma non solo), che soffrono per la mancanza di collegamenti all’altezza. Siamo tutti d’accordo che bisogna incentivare il trasporto pubblico ma bisogna anche dare i mezzi alle persone di utilizzarli.

Dal Mendrisiotto arrivano sempre più segnalazioni, soprattutto dopo la fine dell’accordo amichevole con l’Italia per il telelavoro, di treni stracolmi. È quindi impensabile incentivare il trasporto pubblico in questa situazione. L’attuale composizione dei treni TILO 6+4 non è sufficiente a ospitare tutti i pendolari.

Siamo evidentemente consapevoli che non è possibile trasportare questo flusso unicamente sui mezzi pubblici. È quindi necessario pensare a misure complementari, come il carpooling (con corsie apposite come negli Stati Uniti), la mobilità aziendale (pensando a dei bus tranfrontalieri aziendali) o il ripensamento degli orari di lavoro tra scuole e mondo professionale, sgravando così le strade negli orari di punta.

Negli ultimi anni le FFS hanno eseguito diversi interventi di ammodernamento delle stazioni ferroviarie (tra gli altri adeguamenti LDis ed il prolungamento dei marciapiedi), oltre al completamento del corridoio 4 metri che permette la circolazione di treni più alti, mentre il risanamento di alcune stazioni sono tuttora in corso (Balerna, Maroggia – Melano, Minusio, ecc).

Per queste ragioni si chiede al lodevole Consiglio di Stato:

  1. Il Consiglio di Stato quando ha intenzione di introdurre la composizione dei treni TILO 6+6 e il treno su due piani?
  2. Le FFS hanno comunicato tramite i media (CdT del 3 marzo 2023) che la realizzazione delle fermate Intercity nel Mendrisiotto non avverrà prima del 2035. Cosa sta intraprendendo il Consiglio di Stato nei confronti delle FFS, alla luce tra l’altro del mandato del Parlamento federale di sviluppare e completare la rete ferroviaria nel Mendrisiotto (v. mozione di Marco Romano approvata nel dicembre 2022)?
  3. Lo scorso 20 ottobre 2022, nella conferenza conclusiva del progetto Interreg SMISTO con la Regione Lombardia e Cantone Ticino, si comunicava che tra le misure da concretizzare si valutava l’introduzione di bus transfrontalieri tra Svizzera e Italia:
    • cosa è stato fatto in questi 4 mesi?
    • Sono state pensate altre misure compensatorie?

Alessandro Speziali, per il Gruppo PLR

Atti parlamentari

INTERPELLANZA (Urgente)

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INTERPELLANZA

La presente interpellanza è presentata con carattere d’urgenza in quanto i fatti segnalati — se confermati — mettono in luce gravi carenze nella qualità e sicurezza delle cure in un settore specialistico dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), con potenziali conseguenze per la salute dei pazienti e per la fiducia della cittadinanza nel sistema sanitario pubblico. In data odierna l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) ha pubblicato un comunicato stampa in cui, pur prendendo le distanze dai contenuti del cosiddetto “rapporto di sicurezza”, conferma indirettamente l’esistenza del documento, nonché l’apertura di un’analisi interna. Il comunicato solleva interrogativi ulteriori: anziché chiarire i contenuti e affrontare i nodi sollevati, si concentra sull’autore del rapporto, mettendone in discussione le modalità operative e l’uso delle risorse aziendali. Non si esclude che tale approccio rischi di oscurare la sostanza delle segnalazioni e disincentivare future denunce in ambito sanitario.

Riteniamo dunque necessario e urgente un chiarimento istituzionale, al di là delle comunicazioni dell’EOC, per garantire che la gestione delle criticità cliniche, la sicurezza dei pazienti e la protezione dei segnalanti siano trattate con trasparenza, tempestività e indipendenza. È inoltre fondamentale accertare se esistano rischi sistemici anche in altri ambiti clinici e se gli strumenti oggi disponibili siano adeguati ad assicurare una reale cultura della qualità e della responsabilità nelle cure.

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INTERROGAZIONE

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