I cantieri stradali bloccano il Ticino – quali soluzioni?

INTERROGAZIONE

In Ticino, le colonne sulla rete viaria (autostrade, strade cantonali e comunali) sono ormai diventate la quotidianità, anche e soprattutto in orari cruciali per le esigenze professionali di cittadini e imprese.

Dopo il flusso turistico, la ripresa delle scuole ha accentuato il fenomeno, dovuto però anche all’elevata presenza di cantieri, che sono sempre più frequenti e causano disagi sempre più importanti e intollerabili. A titolo di esempio si citano i cantieri sull’autostrada A2 tra Bellinzona e Lugano, Lugano e Chiasso, i cantieri lungo la strada cantonale del Gambarogno o nel Bellinzonese, sia in Città sia nella corona urbana. Anche in alcune Valli, l’organizzazione dei cantieri pone seri interrogativi, come emerso per esempio in Valle Verzasca.

Tutto ciò crea lunghe e interminabili colonne sin dalle prime ore della giornata e rende sovente insostenibile spostarsi all’interno del Cantone, con importanti conseguenze negative sulla quotidianità della popolazione residente, nonché sull’attrattiva turistica.

Ciò premesso, si chiede al lodevole Consiglio di Stato:

  1. Il Consiglio di Stato riconosce che c’è un serio problema di mobilità in Ticino (anche) a causa dei cantieri stradali?
  2. Esistono delle regole di coordinamento dei cantieri stradali? Se sì, quali sono e di chi è la competenza per una corretta gestione?
  3. Qualora la gestione sia di competenza cantonale, il Consiglio di Stato intende adottare dei correttivi? Se sì quali?
  4. Qualora la gestione non sia di competenza cantonale, il Consiglio di Stato intende richiedere di proporre dei correttivi ai competenti organi? Se sì, come e quali?

Andrea Rigamonti, Alessandro Cedraschi, Omar Terraneo, Patrick Rusconi a nome del Gruppo PLR

Atti parlamentari

INTERPELLANZA (Urgente)

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MOZIONE

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INTERPELLANZA

La presente interpellanza è presentata con carattere d’urgenza in quanto i fatti segnalati — se confermati — mettono in luce gravi carenze nella qualità e sicurezza delle cure in un settore specialistico dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), con potenziali conseguenze per la salute dei pazienti e per la fiducia della cittadinanza nel sistema sanitario pubblico. In data odierna l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) ha pubblicato un comunicato stampa in cui, pur prendendo le distanze dai contenuti del cosiddetto “rapporto di sicurezza”, conferma indirettamente l’esistenza del documento, nonché l’apertura di un’analisi interna. Il comunicato solleva interrogativi ulteriori: anziché chiarire i contenuti e affrontare i nodi sollevati, si concentra sull’autore del rapporto, mettendone in discussione le modalità operative e l’uso delle risorse aziendali. Non si esclude che tale approccio rischi di oscurare la sostanza delle segnalazioni e disincentivare future denunce in ambito sanitario.

Riteniamo dunque necessario e urgente un chiarimento istituzionale, al di là delle comunicazioni dell’EOC, per garantire che la gestione delle criticità cliniche, la sicurezza dei pazienti e la protezione dei segnalanti siano trattate con trasparenza, tempestività e indipendenza. È inoltre fondamentale accertare se esistano rischi sistemici anche in altri ambiti clinici e se gli strumenti oggi disponibili siano adeguati ad assicurare una reale cultura della qualità e della responsabilità nelle cure.

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