Marcello Foa, la Rai e l'Osservatorio di giornalismo dell'USI

INTERROGAZIONE

Il Ticino Marcello Foa è conosciuto in quanto, seppur nato a Milano, è cresciuto a Lugano e per aver assunto un ruolo dirigenziale nel gruppo della Società Editrice del Corriere del Ticino SA.

Il Ticino Marcello Foa è conosciuto in quanto, seppur nato a Milano, è cresciuto a Lugano e per aver assunto un ruolo dirigenziale nel gruppo della Società Editrice del Corriere del Ticino SA. Il 27 luglio 2018 Foa viene proposto dal Governo Conte sostenuto dal Movimento 5 Stelle e Lega, quale nuovo presidente della Rai, carica alla quale viene eletto il 31 luglio dal consiglio di amministrazione della Rai, ma il 1º agosto la sua nomina viene bocciata dalla commissione di vigilanza Rai.
Da allora ed ancora di recente, le forze politiche e il governo italiano stanno dibattendo sui pro e i contro del signor Foa, giornalista controverso a cui vengono quantomeno rimproverate diverse notizie false.
In particolare pare che il giornalista Foa divida Salvini e Berlusconi, e di certo non raccoglie i favori del PD atteso come si imputi al candidato nel CdA della RAI la sua vicinanza a Putin (non proprio un democratico e difensore dei diritti umani), alle teorie sovraniste di Salvini e al di lui ideologo, prof. Giuseppe Valditara (autore del recente saggio "Sovranismo, una speranza per la democrazia" di cui peraltro lo stesso Marcello Foa ha curato una postfazione).
Va forse brevemente indicato, senza pretesa di esaustività, che il sovranismo (identitario e nazionalista, una versione chic del populismo) vede come avversario il globalismo, i diritti dell'uomo (certo uno dei capisaldi della nostra costituzione e dei valori elvetici), e ovviamente i vari organismo sovranazionali quali UE, ONU, ecc… che forse, pur con tutti i difetti e correttivi da attuare, restano al momento attuale gli unici che possono risolvere problemi quali i flussi migratori politici e climatici, il consumo mondiale di risorse energetiche ed ambientali, e via di seguito.

Tutto questo si potrebbe affermare riguarda ormai solo la vicina Penisola. Ma così non sembra essere ancora. Ragion per cui si ritiene utile interpellare il Governo ticinese affinché con l'USI verifichi cosa sia più opportuno fare.

Infatti Marcello Foa nel 2004 fonda con Stephan Russ-Mohl (Professore) l'Osservatorio europeo del giornalismo presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università della Svizzera italiana (USI) (https://search.usi.ch/it/unita-organizzative/140/osservatorio-europeo-di-giornalismo), un istituto che si propone di promuovere tra l'altro la qualità nel giornalismo e stabilire ponti tra l’editoria e il mondo accademico e tra le diverse culture giornalistiche in Europa.
L'istituto è stato diretto, sin dalla fondazione, dal professor Russ-Mohl, mentre Foa in questi anni ha mantenuto, si legge su wikipedia, la carica di vicedirettore con incarichi prevalentemente "strategici". All'interrogante non è dato sapere di che tipo.

Pare tuttavia ch'egli, pur con tutte le esperienze giornalistiche avute nella sua carriera senz'altro ricca ed interessante, non disponga di un titolo di professore universitario accreditato secondo gli usuali crismi, o meglio criteri riconosciuti dalle varie università elvetiche (titolo di dottore, numero di pubblicazioni scientifiche e citazioni delle fonti e in quali riviste,…)

Ciò detto, dal 2004, per diversi anni, Foa risulta aver tenuto corsi di giornalismo e comunicazione sia a livello di Bachelor che di Master anche all'USI dove insegna “Comunicazione e media nell’ambito delle relazioni internazionali”.

Ciò premesso, e al fine di garantire la qualità degli studi all'USI e una corretta ed indipendente (non politicizzata) attività dell'Osservatorio europeo di giornalismo presso l'USI a favore dell'informazione e non della disinformazione, si chiede:

1. La presenza del signor Marcello Foa all'USI e presso l'Osservatorio europeo di giornalismo è giudicata sufficientemente indipendente o anche solo opportuna per garantire il pluralismo per gli studenti ed evitare indottrinamento di parte, segnatamente ma non solo, alla luce delle controversie emerse circa la sua nomina in RAI?
2. In caso affermativo, è possibile sapere se il signor Foa dispone di un titolo di dottore? se è abilitato all'insegnamento universitario? Se la sua attività presso l'USI è stata oggetto di valutazione periodica da parte degli ispettori così come avviene per tutti i professori universitari in Svizzera e con quali risultati? quali sono le sue pubblicazioni scientifiche e dove risultano pubblicate atteso come sul sito dell'Osservatorio non ne risultano (https://search.usi.ch/it/unita-organizzative/140/osservatorio-europeo-di-giornalismo/pubblicazioni)?
3. Vi sono altre ragioni per cui il signor Marcello Foa abbia potuto tenere corsi di Bachelor e Master o di altro tipo (quale semmai?) presso l'USI?
4. Quale organo USI lo ha nominato,quando,sulla base di quali criteri e meriti  scientifici e con quale rimunerazione?

Con i miei migliori saluti

Matteo Quadranti, granconsigliere PLRT

Atti parlamentari

INTERPELLANZA (Urgente)

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MOZIONE

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INTERPELLANZA

La presente interpellanza è presentata con carattere d’urgenza in quanto i fatti segnalati — se confermati — mettono in luce gravi carenze nella qualità e sicurezza delle cure in un settore specialistico dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), con potenziali conseguenze per la salute dei pazienti e per la fiducia della cittadinanza nel sistema sanitario pubblico. In data odierna l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) ha pubblicato un comunicato stampa in cui, pur prendendo le distanze dai contenuti del cosiddetto “rapporto di sicurezza”, conferma indirettamente l’esistenza del documento, nonché l’apertura di un’analisi interna. Il comunicato solleva interrogativi ulteriori: anziché chiarire i contenuti e affrontare i nodi sollevati, si concentra sull’autore del rapporto, mettendone in discussione le modalità operative e l’uso delle risorse aziendali. Non si esclude che tale approccio rischi di oscurare la sostanza delle segnalazioni e disincentivare future denunce in ambito sanitario.

Riteniamo dunque necessario e urgente un chiarimento istituzionale, al di là delle comunicazioni dell’EOC, per garantire che la gestione delle criticità cliniche, la sicurezza dei pazienti e la protezione dei segnalanti siano trattate con trasparenza, tempestività e indipendenza. È inoltre fondamentale accertare se esistano rischi sistemici anche in altri ambiti clinici e se gli strumenti oggi disponibili siano adeguati ad assicurare una reale cultura della qualità e della responsabilità nelle cure.

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