L’attività di simulazione in Svizzera e nel resto del mondo è stata introdotta in diversi ambiti formativi per l’acquisizione di abilità e competenze e allenamento (esempi sono l’aeronautica, l’addestramento militare e di polizia oltre ovviamente al campo medico sanitario).L’utilizzo di simulatori adeguati a replicare fedelmente un’attività da svolgere in realtà, permetterebbero di acquisire manualità e competenze con la possibilità di imparare dagli errori senza conseguenze per i pazienti
L’obiettivo principale in un contesto sempre più sofisticato della medicina è quello di ridurre l’incidenza dell’errore umano, avendo la possibilità di poter sbagliare senza conseguenze.
Nel campo della simulazione si sono fatti progressi enormi con tecnologie performanti tanto da renderli molto vicini alla realtà.
Un esempio potrebbe essere quello di chirurghi che nella formazione continua potrebbero simulare interventi prima di eseguire gli stessi su pazienti, anticipando così eventuali rischi e identificando la migliore via operatoria.
Un altro esempio potrebbe essere la necessità di esercizio su patologie che nel proprio agire medico sanitario hanno una casistica di operatività limitata (ambito pediatrico o ginecologico e gerontologico.).
Oggi:
In Ticino esiste un centro di simulazione molto limitato nello spazio e di apparecchi di simulazione.
Nel 2011 il DECS in collaborazione con EOC hanno provveduto all’acquisto di simulatori ad alta fedeltà per la costituzione di un Centro di simulazione avanzata in medicina d’Urgenza ubicato presso il Centro professionale sociosanitario di Lugano (CPS).
Lo scopo era quello di attuare procedure a rischio non coinvolgendo al rischio alcun paziente.
Questa situazione permette quindi di agire ricostruendo e affrontando casi complessi con lo scopo di apprendere le tecniche necessarie al lavoro futuro quale professionista con l’interazione delle diverse figure sanitarie introducendo la cultura dell’interprofessionalità.
In questo centro su indicazione del Dipartimento e della politica sanitaria in essere, sono stati introdotti simulatori riguardanti il ramo ostetrico e pediatrico d’urgenza al fine di limitare il trasferimento di casi complessi fuori Cantone.
Il Centro oggi è aperto ad ogni settore della formazione in cui la metodologia della simulazione possa trovare applicazione, sia nella formazione di base che nella formazione continua.
Le cifre:
Nel 2018 sono state organizzate 180 giornate di simulazione con 600 professionisti e 400 studenti di diverse Scuole Professionali Sanitarie, SUPSI, FORMAS. Sono state anche organizzate giornate in ambito gerontologico 15 corsi con complessivi 210 partecipanti (professionisti o persone in formazione) con i sistemi di simulazione AGE Man.
Un dato interessante è stata l’introduzione della tavola anatomica Anatomage nella formazione di base per l’insegnamento dell’anatomia, fisiologia e patologia e nella formazione continua per simulare anticipatamente interventi chirurgici.
Queste cifre hanno un riscontro in brillanti risultati di apprendimento e nella richiesta di introdurre sempre nuove tecnologie.
Richiesta:
In considerazione della necessità sempre crescente di simulare, prima di procedere a qualsiasi decisione, in considerazione dell’attuale collaborazione esistente fra EOC, CCT, Cliniche private, Case anziani, e le scuole DEP, DEASS, SUPSI, USI, FORMAS, Federazione Ambulanze Ticino, ecc., nonché tenendo conto del nuovo curricolo di biomedicina dell’USI.
- si richiede che il Cantone si faccia promotore per ampliare l’offerta data oggi dal Centro di Simulazione esistente avviando un progetto di POLO CANTONALE di Simulazione per la Svizzera Italiana riunendo le risorse e le competenze di ogni Ente.
Alessandro Cedraschi, deputato PLR