Più sostegno alla cultura grazie alle fondazioni di pubblica utilità

INIZIATIVA PARLAMENTARE GENERICA

Quando si parla di cultura ci si concentra generalmente sul suo fondamentale valore per la crescita della società e per gli effetti associativi e integrativi. Aspetto importantissimo ritenuto fondamentale per qualsiasi società plurale e democratica e che non stiamo a ripetere in questa sede, ma ci basti ricordare come anche lo Stato ne è cosciente tanto da promuoverlo attraverso le sue sovvenzioni (nel 2020 complessivamente si contavano in 27.8 milioni di CHF)[1]. Senza questo sostegno economico da parte dell’Ente pubblico, molte istituzioni come teatri, musei, festival musicali e cinematografici potrebbero difficilmente sopravvivere.

Questo atto vuole concentrarsi su un aspetto troppo spesso trascurato che è quello per cui la cultura non genera solo costi, bensì anche una performance economica quantificabile. Investire nella cultura non è un atto a fondo perso: il valore economico di questo settore è testimoniato da molti studi e ricerche. Citiamo ad esempio l’analisi commissionata nel 2020 a BAK Economics AG[2] dal Dipartimento delle Finanze e dell’Economia (DFE) e dal Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS) del Canton Ticino. Lo studio mostra come in Ticino l'industria culturale crea valore aggiunto e lo fa in modo interdipendente agli altri settori economici i quali, fornendo beni e servizi, permettono lo svolgimento delle attività culturali. La cultura è pure una componente centrale per promuovere un territorio attraverso la creazione di una precisa identità regionale (il così detto place branding)[3].

Sempre nello studio del BAK del 2020 si sottolinea come “l'effetto complessivo dell'industria culturale raggiunge 72 milioni di CHF, ossia un valore superiore di circa due volte e mezzo a quello dei sussidi erogati. Ogni franco di sussidio pubblico genera infatti 2.58 CHF di valore aggiunto nel Cantone Ticino”. Mentre se si calcolano “le catene di valore aggiunto dei servizi legati alla cultura (come ad esempio l'intrattenimento, il commercio d'arte e la produzione cinematografica) viene creato un ulteriore valore aggiunto pari a 43 milioni di CHF. L’impatto economico complessivo della cultura in senso ampio è quindi quantificabile con una produzione di valore aggiunto di 115 milioni di CHF e la creazione di circa 2'100 posti di lavoro.”[4]

Malgrado lo sforzo del Cantone, e le ottime ricadute economiche che il settore riversa sul territorio cantonale, il solo finanziamento pubblico non è sufficiente per mantenere vivo e propositivo il settore culturale ticinese. Musei, orchestre, gruppi teatrali lottano quotidianamente con le finanze per poter offrire contenuti culturali di qualità. Dopo la pandemia di COVID-19[5] e la situazione geopolitica internazionale con le sue conseguenze finanziarie a livello nazionale e cantonale, si costata che il settore si trova in sempre maggiore difficoltà. In questo contesto, sempre più importanti si rivelano i contributi di fondazioni benefiche che rappresentano uno degli elementi principali che compongono il quadro legato al sostegno della cultura.

Fondazioni che dal canto loro hanno dimostrato di essere degli attori estremamente interessanti anche per la loro capacità di rimettere in circolo capitali che altrimenti resterebbero in mano a poche persone ed enti svolgendo così un ruolo di redistribuzione della ricchezza molto efficiente. Aspetto quest’ultimo rilevato proprio in uno studio comparativo del 2019 pubblicato da SwissFoundations e commissionato a PwC Svizzera intitolato “Stiftungen – Ein gutes Geschäft für die Gesellschaft”[6]. Nelle conclusioni dello studio si sottolinea come attraverso le fondazioni vengono riversati alla comunità molti più mezzi di quanti ne potrebbero essere versati attraverso la tassazione degli stessi capitali.

Lo studio valuta anche se la creazione di una fondazione esente da imposte sia utile dal punto di vista della società o se serva principalmente a ottenere privilegi fiscali che a loro volta avvantaggiano i fondatori senza generare un adeguato valore aggiunto per la società. Per far ciò lo studio prende in considerazione diversi tipi di fondazione (con mantenimento di capitale e senza mantenimento di capitale) in differenti casi e in più Cantoni. Per tutti i modelli di calcolo presi in considerazione viene mostrato che attraverso le fondazioni di beneficenza il flusso di fondi verso il pubblico è di gran lunga maggiore rispetto a quello che si otterrebbe con la tassazione dei fondi corrispondenti e la redistribuzione da parte dell’Ente pubblico.

A seconda del cantone, le fondazioni divengono “redditizie” per la società già dopo un mese o al massimo dopo un anno e mezzo. Anche se si sfruttano al massimo tutti i vantaggi fiscali, la creazione di una fondazione di beneficenza genererà più di quanto si perde in imposte con la creazione della stessa. Le fondazioni svolgono sempre più il ruolo di mobilitatrici, facilitatrici, assuntrici di rischi e investitrici sociali.

Considerata la situazione precaria in cui si trova il settore culturale in Ticino e le opportunità che potrebbero essere generate dalle fondazioni di pubblica utilità in ambito del finanziamento della cultura, si chiede al Consiglio di Stato di mettere in campo maggiori strumenti per favorire l’operato delle fondazioni e soprattutto per incentivare l’attrattività del Ticino come sede per chi intendesse creare una fondazione di pubblica utilità. Questi enti (siano essi strutturati sotto forma di Fondazioni o di associazioni) sono fondamentali anche per quanto attiene il sostegno che questi possono dare in ambito sociale e nella promozione dello sport per i giovani.

In particolare si chiede

  • di rafforzare il Ticino come “centro per le fondazioni" come fatto peraltro ad esempio dal Canton Zurigo[7]. Questo in modo da posizionare a livello internazionale il Canton Ticino come centro per le fondazioni. E questo emettendo delle direttive e delle prassi amministrative conformi alle norme in vigore che rendano attrattiva la costituzione di fondazioni con sede nel Canton Ticino, per avere un sistema moderno ed efficace, comparabile a quello del Canton Zurigo[8].
  • Sviluppare un quadro fiscale e normativo attrattivo per le fondazioni (e tutte le persone giuridiche) di pubblica utilità nel Canton Ticino, in particolare aumentando la percentuale deducibile fiscalmente al 50% dal reddito delle persone fisiche e dall’utile imponibile delle persone giuridiche, con una modifica degli articoli 32c LT e 68 cpv. 1 lett. c LT (legge tributaria).
  • Promuovere attivamente, affidandosi a mezzi di comunicazione tecnologicamente avanzati e mirati, nei confronti di stakeholders rilevanti.
  • Istituire regolari momenti d’incontro, organizzando ad esempio simposi per uno scambio di esperienze e riflessioni a scadenza regolare.

Diana Tenconi, Simona Genini, a nome del Gruppo PLR, 20 marzo 2024.

 


[1] BAK Economics AG, L’impatto economico della cultura nel Canton Ticino, 2020.

[2] BAK Economics AG, L’impatto economico della cultura nel Canton Ticino, 2020.

[3] 2 Elisa Piva et al., 2017, Enhancing Brand Image through Events and Cultural Festivals the Perspective of the

Stresa Festival’s Visitors, Almatourism – Journal of Tourism, Cutural and Territorial Development, 15, p. 100

[4] BAK Economics AG, L’impatto economico della cultura nel Canton Ticino, 2020.

[5] www.swissfoundations.ch/fr/actualites/la-culture-pendant-la-pandemie/

[6] PwC, Stiftungen – Ein gutes Geschäft für die Gesellschaft. Eine empirische Untersuchung über volkswirtschaftliche Kosten und Nutzen gemeinnütziger Förderstiftungen in der Schweiz. 2019.

[7] : Beate Eckhardt, Theresa Gehringer, Georg von Schnurbein, Stiftungen im Kanton Zürich – Die unterschätzte Ressource. Analyse, Vision und Strategie für einen starken und innovativen Stiftungsstandort Zürich. Kanton Zürich, 2021. (link: https://www.zh.ch/bin/zhweb/publish/regierungsratsbeschluss-unterlagen./2021/1482/RRB-2021-1482_Stiftungen_im_Kanton_Zuerich.pdf )

[8] 3 Praxishinweis Steuerbefreiung wegen Gemeinnützigkeit, ZStB 61.1 vom 1. Februar 2024 (nachfolgend "Praxishinweis"), sowie Merkblatt Statutenbestimmungen für steuerbefreite juristische Personen des KSTA ZH, Version vom Februar 2024 (nachfolgend "Merkblatt Statuten 2024"). Die Neuerungen gelten auch für gemeinnützige Institutionen mit anderer Rechtsform, insbesondere Vereine, auf die in der Folge jedoch nicht gesondert eingegangen wird.

Atti parlamentari

INTERPELLANZA (Urgente)

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