Educare la gioventù alla gestione responsabile delle finanze personali

Inziativa parlamentare presentata nella forma elaborata per la modifica dell’art. 23a LSc

Con la presente iniziativa parlamentare elaborata, si propone che il Cantone assuma un atteggiamento più attivo nell’istruire la popolazione, e in particolar modo le giovani e i giovani ticinesi, sui principi per una responsabile gestione delle finanze personali. Ciò dovrà avvenire già all’interno della scuola dell’obbligo, in particolare integrando il tema dell’interno dei programmi di Civica e di Educazione alla cittadinanza e alla democrazia.

“Non si parla di soldi” è una frase ancora troppo spesso usata nelle famiglie svizzere. Eppure, il denaro e i consumi hanno un ruolo centrale nel nostro mondo. Per aiutare i bambini a comprendere questo argomento complesso, bisogna quindi coinvolgerli nelle piccole e grandi scelte finanziarie di ogni giorno e parlare loro di denaro in modo adeguato alla loro età». Lo afferma la direttrice di Pro Juventute, Nadine Platel, che a partire dalla sua entrata in funzione – nel marzo di quest’anno – ha deciso che la «financial literacy» sarà una delle sue priorità.

Esattamente dieci anni fa, nel novembre 2014, il Cantone avviava un piano cantonale per prevenire il fenomeno dell’indebitamento eccessivo, presentando questa lodevole iniziativa con la parola d’ordine «educare alla gestione dei soldi». Al di là dei risultati ottenuti, l’impressione è che in tema di alfabetizzazione finanziaria delle giovani e dei giovani ticinesi molto rimanga da fare — e che la scuola debba assumere un ruolo più centrale in questa impresa.

·           Le istituzioni democratiche svizzere lavorano affinché ogni cittadina e ogni cittadino, liberi e responsabili, possano costruirsi il progetto di una vita indipendente e autonoma.

·           Per raggiungere questo obiettivo, tra le altre cose, è indispensabile possedere alcune conoscenze sulla corretta gestione delle finanze personali – in modo che ognuno sia in grado di amministrare il proprio presente e pianificare il proprio futuro.

·           Per godere di una buona salute finanziaria personale, è essenziale – ad esempio – saper allestire un bilancio delle proprie entrate e uscite, conoscere la propria situazione pensionistica, valutare il peso della fiscalità sul reddito e sulla sostanza, e avere almeno una infarinatura sul tema del risparmio e dell'investimento.

·           Nonostante la Svizzera sia il Paese delle banche, occorre constatare che oggi una quota rilevante dei giovani adulti (perfino con formazione universitaria!) soffre di «analfabetismo finanziario», al punto da avere difficoltà ad allestire e gestire un bilancio familiare.

·           Questa carenza di informazione rende le persone vulnerabili al rischio di compiere scelte finanziarie irragionevoli o di essere raggirate (da pubblicità ingannevoli o da veri e propri truffatori, come ad esempio alcuni sedicenti «influencer» attivi sui social media).

·           La scarsa educazione finanziaria tende così a generare una serie di problemi che, dalla sfera individuale, finiscono per estendersi anche a quella collettiva – basti pensare al fenomeno dell’indebitamento eccessivo, o dell’indigenza nella terza età.

·           La situazione è particolarmente grave per le donne, che in misura molto maggiore rispetto agli uomini tendono a disinteressarsi dei loro averi, rinunciando a informarsi sul modo di investire o sulle norme fiscali (e, non di rado, perfino sulle loro prospettive pensionistiche). 

·           Per quanto onnipresenti nel dibattito politico odierno, le campagne per l’uguaglianza di genere hanno finora trascurato questo argomento, rinunciando a invitare le donne ad assumere un ruolo più attivo e responsabile nel loro rapporto con il denaro.

·           È pertanto opportuno che il Cantone si impegni a condurre una campagna di sensibilizzazione su larga scala per invitare i giovani (specialmente le ragazze) a informarsi sui temi legati alle finanze personali.

·           Come base per questa campagna di sensibilizzazione, la scuola dell’obbligo dovrà inserire il tema dell’educazione finanziaria nei propri programmi, idealmente nell’ambito dei corsi di civica ed educazione alla cittadinanza.

 Obiettivi
Oltre agli ovvi vantaggi personali per le cittadine e i cittadini, ci sono anche diverse ragioni di carattere collettivo per cui è auspicabile che il Cantone si impegni a supporto dell’educazione finanziaria della popolazione: 

·         Educazione integrale alla cittadinanza – La democrazia diretta svizzera presuppone che le cittadine e i cittadini siano correttamente informati e maturi per decidere su qualunque oggetto venga loro sottoposto in votazione. La crescente complessità di questi temi impone che il popolo sia adeguatamente formato anche dal punto di vista finanziario, per essere in grado di valutare correttamente le implicazioni delle proprie scelte.

·         Partecipazione economica per tutti – Le conoscenze finanziarie consentono alle persone, in particolare alle donne, di partecipare attivamente alla vita economica, che si tratti di autodeterminarsi nella propria vita lavorativa dipendente oppure di avviare un'attività in proprio.

·         Autostima, benessere e successo – Il possesso di nozioni basilari su temi come l’allestimento di un bilancio, il risparmio e l'investimento rafforzano la capacità di agire, ma anche la fiducia in sé stessi, aiutando così a ridurre lo stress legato al denaro e il pericolo di sovraindebitamento.

·         Pari opportunità – Nel mondo attuale, con le dovute conoscenze, tutti possono fare un uso efficiente delle soluzioni di investimento offerte dal mercato. Superare la diffidenza verso questi strumenti offre l’occasione, soprattutto alle donne e ai giovani, di contribuire in modo significativo a colmare i divari generazionali e di genere, da quelli retributivi a quelli pensionistici.

·         Vera uguaglianza di genere – Possedendo risorse proprie ogni donna ha il potere di decidere per sé, senza richiedere approvazione o supporto economico altrove, e si rende meno vulnerabile a situazioni di abuso o di controllo economico, sia in ambito familiare che professionale. Donne indipendenti finanziariamente possono influenzare più efficacemente le politiche sociali ed economiche, ed essere un modello per le generazioni future, ampliando gli orizzonti per chi verrà dopo di loro.

·         Indipendenza finanziaria – Una responsabile gestione finanziaria è una delle premesse per costruirsi una vita davvero libera e per provare a realizzare le proprie ambizioni personali. Liberarsi dalla dipendenza economica è tra le condizioni per vivere nel segno dell’autodeterminazione, e per mettere le proprie migliori energie al servizio di sé stessi e della società.

Alcune cifre rilevanti
Per contestualizzare ulteriormente l'iniziativa e dimostrarne l'attualità, appare opportuno fornire alcune cifre rilevanti. Secondo la piattaforma della Banca nazionale svizzera Iconomix, in tema di alfabetizzazione finanziaria la Svizzera si situa oggi solo di poco sopra la media degli altri Paesi industrializzati: appena il 57% della popolazione adulta dispone di un’elevata competenza, contro il 71% nei paesi nordici (come la Svezia, la Danimarca o la Norvegia).

Per quanto riguarda la situazione specifica dei giovani, risulta poi molto significativa la lettura delle prove PISA organizzate nel 2022 in 20 Paesi del gruppo OCSE: anche se il nostro Paese non ha preso parte a questo test, alcune conclusioni sono senz'altro degne di nota -- considerando come l'indagine abbia coinvolto circa 98.000 quindicenni, rappresentativi di una popolazione di quasi mezzo milione di studenti. A parità di altre condizioni, secondo la rilevazione PISA appare in particolare evidente che apprendere un concetto a scuola incide significativamente e positivamente sul punteggio in alfabetizzazione finanziaria.

L'indebitamento tra i giovani in Svizzera è una questione di crescente preoccupazione. Secondo uno studio dell'Università di scienze applicate del nordovest della Svizzera (FHNW), circa il 38% dei giovani tra i 18 e i 24 anni risulta indebitato. Le cause principali di questo fenomeno includono spese per abbigliamento di marca, automobili e telefoni cellulari

Un'analisi della società d'incasso Intrum Justitia ha evidenziato che un terzo degli svizzeri tra i 18 e i 25 anni è indebitato, con il 47% di questi giovani che rimane in debito per almeno cinque anni. Inoltre, i giovani che vivono in città hanno una probabilità del 10% superiore di indebitarsi rispetto ai coetanei che abitano in campagna.

L'indagine sui redditi e sulle condizioni di vita (SILC) dell'Ufficio federale di statistica (UST) ha rilevato che nel 2022 il 12,1% della popolazione viveva in un’economia domestica con almeno un arretrato di pagamento, con i debiti più comuni legati a imposte e premi dell’assicurazione malattia.

Anche per quanto riguarda invece il divario di genere esistono dati affidabili e molto significativi. In collaborazione con l'istituto di ricerca Alpha Research, Mastercard ha realizzato a livello europeo uno studio denominato Womenomics, intervistando 12.000 donne in 12 Paesi nei mesi di luglio e agosto del 2022. Riteniamo utile riportare alcune delle conclusioni, per sottolineare l’importanza dell’educazione finanziaria in relazione agli sforzi per promuovere l’uguaglianza di genere in Ticino. 

·         Il 68,1% delle donne in Svizzera considera l'indipendenza finanziaria uno degli obiettivi più importanti della propria vita.

·         Tuttavia, solo sette intervistate su dieci si sentono finanziariamente libere, e nel confronto europeo la Svizzera (71%) non occupa la prima posizione. Le donne rumene e francesi (entrambe al 79%) e quelle portoghesi (78%) sono più avanti.

·         Le donne svizzere interpellate indicano il reddito personale come il fattore più importante per l’indipendenza finanziaria (78,8%), ma anche i loro risparmi (30,9%).

·         Tre donne svizzere su dieci si definiscono dipendenti finanziariamente, e il 61,9% fra loro prevede di non diventare mai indipendente: per quasi la metà di loro (47,1%), la ragione è un reddito personale insufficiente. Un quarto delle donne (24,9%) che dipendono da un sostegno finanziario non dispone di un reddito proprio.

·         Solo una donna svizzera su sei (15,6%) si sente ben informata sui temi finanziari. Il dato è ancora più preoccupante per le fasce d'età più giovani: tra i 25 e i 39 anni, la percentuale è solo del 12,9%.

·         Le donne svizzere che giudicano basso il loro livello di conoscenze finanziarie trovano particolarmente difficili da capire argomenti come gli investimenti (51,3%), le ipoteche (39%) e le imposte (31,3%).

·         Le opinioni personali sul tema sono fortemente condizionate dalla famiglia di origine. In più della metà dei nuclei (54,3%) era prevalentemente il padre a occuparsi delle finanze, nel 26,7% dei casi il compito era condiviso e solo nel 16,3% delle famiglie era la madre a occuparsi delle finanze.

Conclusioni

L’obiettivo della presente iniziativa è di avviare al più presto un ampio dibattito di società sul tema dell’educazione finanziaria, che coinvolga diverse fasce della popolazione ma tenga anche presente l’esigenza di fissare alcune priorità – in particolare il coinvolgimento precoce dei giovani e la sensibilizzazione delle donne verso questo tema.

Di conseguenza, è apparso sensato fissare questo ragionamento con una modifica alla Legge sulla scuola, andando a intervenire su un capitolo – il settimo – al quale la politica ticinese ha già dedicato in anni recenti un approfondito dibattito.

Per non invadere la sfera di autonomia dei diversi ordini scolastici ticinesi, e la libertà creativa dei docenti, l’iniziativista ha optato per una formulazione volutamente generica limitandosi a stabilire un principio: che l’educazione alla gestione finanziaria personale debba godere della stessa dignità oggi (giustamente) accordata allo studio della Civica e all’Educazione alla cittadinanza. Entrambi, per altro, sono temi rispetto ai quali la materia oggetto della presente iniziativa è complementare, e potrà fornire una necessaria e benvenuta integrazione.

Va infine sottolineato che la presente iniziativa, inserendo il tema dell’educazione finanziaria all’interno del programma di Civica ed Educazione alla cittadinanza, non crea ulteriori aggravi sulla griglia oraria e neanche in termini di costi a carico dello Stato.

La Legge sulla scuola del 1° febbraio 1990 deve di conseguenza esser modificata come dal disegno di legge allegato.

Simona Genini, a nome del gruppo PLR