1. Tutelare l’ambiente garantendo l’approvvigionamento energetico
Da parecchio tempo il tema dell’energia è legato alla sfida climatica, ma non solo: è sempre più chiaro che l’orizzonte dell’approvvigionamento energetico è decisamente preoccupante. Parliamo di un settore cruciale nella quotidianità delle persone, delle famiglie e delle aziende. I problemi sono molti e ormai ben visibili ogni giorno, come la produzione di energia elettrica insufficiente per coprire il fabbisogno crescente o l’aumento vertiginoso dei prezzi del carburante.
Recentemente il Consiglio federale ha deciso di agire e affrontare il problema, parlando apertamente di crisi energetica imminente, vista l’alta probabilità di blackout, soprattutto durante i mesi invernali. Inoltre, a inizio febbraio ha comunicato di voler accelerare le procedure per gli impianti idroelettrici ed eolici[1] – ciò che richiede uno sforzo anche a livello cantonale.
2. Semplificare le leggi per una politica ambientale ed energetica realizzabile
È quindi importante, per sviluppare una politica energetica ragionevole ed efficace, dotarsi di visioni e di una strategia coerente, ma anche concreta e pragmatica – quindi realizzabile.
La Costituzione federale all’art. 89 cpv. 1 obbliga la Confederazione e i Cantoni, nell’ambito delle loro competenze, a garantire un approvvigionamento energetico sufficiente, diversificato, sicuro, economico ed ecologico. Nell’adempimento di questo mandato, il Consiglio federale si basa sugli obiettivi della Strategia energetica 2050 (approvata anche dal popolo): per raggiungerli è indispensabile realizzare nuovi impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili e ampliare gli impianti esistenti. In questo contesto assume grande importanza, in particolare, la produzione idroelettrica, eolica e fotovoltaica, ma anche quella legata all’idrogeno o alla geotermia.
Tuttavia, i vincoli di legge sono molti e spesso assai restrittivi: l’obiettivo della presente mozione è identificare tutti i margini di manovra a livello cantonale per semplificare la vita a cittadini e aziende per l’impiego e la produzione di energia da fonte rinnovabile.
Infatti, lo sviluppo delle energie rinnovabili è frenato dalle lente, complesse e rigide procedure. Di conseguenza, spesso si commettono errori procedurali in buona fede che provocano ritardi gravi e onerosi. Questa situazione scoraggia tanto i singoli cittadini privati, così come i potenziali grandi investitori.
Gli incentivi servono, ma non sono tutto: le procedure per la pianificazione, la costruzione, l’ampliamento o il rinnovamento di tali infrastrutture devono essere semplificate, snellite e ottimizzate se vogliamo raggiungere gli obiettivi ambiziosi a cui vogliamo tendere. Basti pensare, per esempio, che per gli impianti di grandi dimensioni trascorrono talvolta oltre 20 anni tra l’avvio della progettazione e la sua messa in funzione. Questa durata eccessiva delle procedure risulta problematica anche sotto il profilo del diritto costituzionale, poiché è in contrasto con l’imperativo di celerità. Per non parlare delle lungaggini che molti privati devono subire per semplici misure di efficienza energetica o il percorso a ostacoli di qualsiasi microcentrale, come nelle Valli. E questi sono solo alcuni esempi.
Nella maggior parte dei casi, la pianificazione, l’autorizzazione o la realizzazione degli impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili competono alle autorità cantonali e comunali. Queste, nell’ambito della gestione delle procedure, devono affrontare o imporre procedure complesse: è ora di promuovere un approccio liberale.
- Un rapporto completo per identificare e imboccare tutte le vie per semplificare la vita a cittadini e aziende
Per tutte le ragioni esposte sopra, chiediamo al lodevole Consiglio di Stato di elaborare un rapporto su tutti i potenziali margini di manovra a livello cantonale per semplificare le procedure necessarie per la progettazione, la costruzione, il rinnovamento e/o l’ampliamento di impianti per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili.
Tale rapporto non dovrà contenere unicamente le misure che il Consiglio di Stato intende effettuare o quelle per cui è favorevole, bensì tutti i margini di manovra per modificare leggi, regolamenti e direttive nell’ambito dell’impiego e della produzione di energia rinnovabile.
Vista l’ampiezza del rapporto richiesto, quest’ultimo potrà essere presentato a tappe o per priorità.
Alessandro Speziali
Per il Gruppo liberale radicale
[1] www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale/documentazione/comunicati-stampa.msg-id-87045.html